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Brasile: Lula firma un decreto per la riduzione delle armi

Il Brasile intende rendere più difficile il possesso di armi e munizioni. KEYSTONE/AP/BRUNA PRADO sda-ats

(Keystone-ATS) Il presidente del Brasile, Lula da Silva, ha firmato ieri un decreto per il “controllo responsabile delle armi” e ha presentato un pacchetto di misure con l’obiettivo di “riportare il Paese alla normalità” dopo la deregulation portata avanti da Jair Bolsonaro.

Il decreto riduce la quantità di permessi per armi e munizioni a cacciatori, tiratori e collezionisti, riduce la validità del porto d’armi e prevede la migrazione del controllo del registro delle armi dall’Esercito alla Polizia Federale.

“Non possiamo permettere che le persone abbiano a disposizione arsenali. Continueremo a lottare per un Paese disarmato. Sono la polizia e le forze armate che devono essere ben armate”, ha affermato Lula annunciando il decreto.

Il ministro della Giustizia e della Pubblica Sicurezza, Flávio Dino, ha dichiarato da parte sua che il decreto “chiude un capitolo tragico e oscuro della vita brasiliana”. La corsa ad armarsi “irresponsabile ha rafforzato le fazioni criminali in Brasile, le armi sono finite proprio a queste bande”, ha detto.

Per i civili, il numero massimo di armi per autodifesa è passato da quattro a due, le munizioni sono passate da 200 a 50 all’anno ed è tornato ad essere obbligatorio dimostrare la necessità dell’autodifesa. I cacciatori avranno bisogno di un’autorizzazione del ministero dell’Ambiente e il numero di armi consentito che era di 30, di cui 15 per uso limitato, è passato a sei, di cui 2 per uso limitato e con autorizzazione speciale.

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