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CF: sostenere stampa, soffre causa grandi gruppi internet

La consigliera federale Simonetta Sommaruga KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) I proventi della pubblicità finiscono sempre più spesso verso le piattaforme internet internazionali. La stampa elvetica, e di riflesso anche la democrazia, ne soffre, in particolare quella locale e regionale.

Per sostenerla, Governo e Parlamento hanno elaborato un pacchetto di aiuti che il Consiglio federale invita oggi ad approvare. La votazione è prevista il 13 febbraio 2020.

La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha spiegato che le entrate pubblicitarie dei media svizzeri sono crollate di circa il 40% negli ultimi 20 anni. A ciò va aggiunto il calo dei ricavi degli abbonamenti ai giornali, e su internet la disponibilità del pubblico ad accedere a contenuti a pagamento è bassa.

La conseguenza: oltre 70 giornali sono scomparsi in pochi anni. “Si tratta di uno sviluppo preoccupante”, ha sostenuto Sommaruga. Senza il pacchetto a favore dei media questo trend continuerà.

In un Paese come la Svizzera, i giornali, le radio private locali e le televisioni regionali sono però importanti perché contribuiscono al processo di formazione dell’opinione politica e alla coesione sociale. Forniscono alla popolazione informazioni sulla loro regione riportando ciò che succede a livello locale nella politica, nello sport e nella cultura. Sommaruga ha fatto l’esempio dei dibattiti in vista di elezioni municipali, o prima di una votazione su un ospedale cantonale, un nuovo edificio scolastico o l’aumento delle tasse comunali. Senza contare che “tengono d’occhio le autorità”.

Per cercare di invertire la tendenza è stato appunto elaborato un pacchetto di aiuto a favore dei media, che si affida a strumenti collaudati. In questo modo, ha precisato la ministra delle comunicazioni, viene garantita “anche in futuro un’informazione in tutte le regioni del Paese”.

Il pacchetto media propone, tra le altre cose, di estendere il sostegno indiretto alla stampa per la distribuzione mattutina dei giornali. Per tale scopo sono stati stanziati 120 milioni.

Altri 30 milioni all’anno sono destinati ai media online per promuovere la transizione digitale. I contributi saranno versati fino a un massimo del 60% del fatturato generato dall’azienda. Vengono anche sostenute le agenzie di stampa, le scuole di giornalismo e il Consiglio svizzero della stampa.

Non sono previste nuove tasse. Le riduzioni del costo della distribuzione e il sostegno ai media online nazionali sono inoltre limitati nel tempo e decadono dopo sette anni.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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