Clima: paesi amazzonici puntano a posizione comune, al vertice presenti lula e sarkozy
(Keystone-ATS) SAN PAOLO – Presentare una posizione comune all’imminente vertice sul clima che si svolgerà a Copenaghen, é l’obbiettivo del summit dei Paesi Amazzonici che ha preso il via oggi a Manaus, nel nord del Paese. Un incontro ridimensionato tuttavia dalle defezioni, come ha ammesso Marco Aurelio Garcia, consulente speciale per gli affari esteri del presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva.
Dopo le numerose rinunce dell’ultimo momento a livello di capi di Stato, i soli Lula ed Nicolas Sarkozy, in rappresentanza della Guyana francese, sono i nomi di spicco.
Garcia ha assicurato che gli esponenti degli altri Paesi amazzonici (Bolivia, Colombia, Perù, Ecuador, Suriname e Venezuela) interverranno a nome dei rispettivi governi e che, quindi, “si punta ad una sorta di accordo di principi comuni da presentare a Copenaghen”.
Giorni fa, Lula, nel definire ‘Bibbia climatica’ la proposta che presenterà al vertice ha detto che “il Brasile sta facendo la sua parte” e che ridurrà “quasi del 40% le nostre emissioni per il 2020”.
“Credo però che tutti i Paesi, specialmente i più ricchi, debbano contribuire a far sì che dal vertice in Danimarca escano risultati chiari ed ambiziosi”, aveva aggiunto.
All’arrivo di Sarkozy a Manaus, un gruppo di militanti di Greenpeace lo ha accolto all’entrata dell’hotel sbandierando un cartello in francese con scritto “Sarkozy, fai la storia e salva il clima”. Poco prima gli stessi militanti hanno effettuato una manifestazione di protesta davanti al Teatro Amazonas di Manaus rivolgendo lo stesso invito non solo al presidente francese ma anche a Lula e a Barack Obama, il presidente degli Stati Uniti.