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CSt: Chiasso-Brogeda, sì a nuovo sistema gestione traffico

Il valico di Chiasso-Brogeda (foto d'archivio). KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA BELLA sda-ats

(Keystone-ATS) Il Parlamento vuole che il sistema di gestione del traffico denominato “Transito” sia introdotto anche alla dogana di Chiasso-Brogeda.

Dopo il Nazionale, oggi anche gli Stati hanno approvato – con 29 voti contro 12 – una mozione in tal senso presentata da Fabio Regazzi (PPD/TI).

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Il sistema “Transito”, in vigore dal 2013 presso il valico autostradale tedesco-elvetico di Basilea-Weil, ha permesso di ridurre in modo importante gli ingorghi al relativo ufficio doganale, ha indicato Regazzi nel suo atto parlamentare.

Stando al consigliere nazionale ticinese la situazione a Chiasso è invece “problematica, i tempi di attesa sono lunghi. Snellendo il traffico ne approfitterebbero economia, dogana e non da ultimo l’ambiente”. La Svizzera dovrebbe parlare con l’Italia, chiedendo inoltre la possibilità di beneficiare di fondi europei, ha suggerito.

A Basilea, le corsie separate e le cabine d’imposizione sopraelevate consentono ai camionisti di effettuare la dichiarazione doganale direttamente seduti al volante evitando di dover posteggiare e scendere dal veicolo.

Il consigliere federale Ueli Maurer ha ribadito l’opinione del governo, che già nel novembre 2015 si era espresso contro questa mozione ritenendo di disporre di infrastrutture adeguate. Nel 2006, ha detto Maurer, era stato elaborato con l’Italia un progetto da 45 milioni di franchi denominato Transito Chiasso, per il quale non è però mai arrivata l’approvazione finale dalla vicina Penisola.

“Nel frattempo non siamo rimasti con le mani in mano e, inoltre, il numero dei camion che passano da Brogeda è sceso sensibilmente negli scorsi anni”, ha aggiunto invano il ministro delle finanze.

In difesa della mozione si è espresso pure il “senatore” ticinese Filippo Lombardi (PPD/TI), affermando di non si capire bene i motivi per i quali vi sia una disparità tra il progetto alla frontiera nord e quello alla frontiera sud della Svizzera.

Maurer ha tuttavia affermato che prenderà sul serio la volontà del Parlamento, ma tocca anche all’Italia assumersi le sue responsabilità.

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