Jazz a Roma: a qualcuno piace svizzero

Una settimana del jazz elvetico a Villa Celimontana nell' ambito dell' estate romana.
Irène Schweizer e altri 5 gruppi si alternano sul palco più bello della capitale italiana per presentare la scena jazzistica svizzera, in Italia un’illustre sconosciuta.
“E’ stata una bella sorpresa” dice a swissinfo, Irène Schweizer. Non mi aspettavo di essere invitata qui in mezzo a questa stupenda scenografia a suonare davanti a un pubblico che so molto attento e critico”.
E’ stata la grande improvvisatrice zurighese ad aprire, lunedì 16 giugno, nel fantastico parco di Villa Celimontana, a un tiro di schioppo dal Colosseo, la settimana del jazz elvetico.
Un concerto di piano-solo estremamente intenso. La Schweizer ha sciorinato quella carica artistica che da anni porta in giro in Svizzera e in tutto il mondo.
Martedi è stata seguita dal Trio di Michael Wintsch. Una fusione fra Jazz e musica per il cinema. Famose le colonne sonore di Wintsch per i film di Alain Tanner.
Non solo musicisti americani
“Per noi è una grande sfida” ci dice il direttore della rassegna romana, Giampiero Rubei. “Il tentativo è quello di rompere con una tradizione che voleva da dieci anni, da quando esiste il festival, la sfilata preponderante di artisti americani. Quest’ anno vogliamo tentare di far scoprire al nostro pubblico anche la scena europea”.
Un modo, in sostanza, di sprovincializzare il festival. A Villa Celimontana, la piu’ lunga rassegna europea (75 giorni di concerti), si esibiranno per una settimana anche artisti lituani, olandesi, greci.
La scena elvetica è molto vivace
“Il jazz svizzero francamente a Roma è quasi completamente sconosciuto. Questo perché noi non lo siamo mai andati a cercare e forse anche perché gli svizzeri, al loro volta non si sono mai manifestati” dice ancora Ruberti.
“Eppure la scena elvetica è molto vivace” dice Irene Schweizer. “Fino a qualche anno fa era solo un gruppetto di artisti che riusciva a esibirsi anche all’ estero: Daniel Humair, Pierre Favre, George Gruntz, io stessa. Oggi grazie alle nuove scuole jazz, ma soprattutto a un’ ambiente che favorisce la creatività, offre spazi per esibirsi, il numero di giovani e ottimi artisti è in continuo aumento”.
La prova è questa settimana romana. Schweizer, Wintsch ma anche la vocalista ginevrina Laurence Revey, il chitarrista Christy Doran, una fusione fra Jazz, rock, etno e techno, Susanne Ambuehl.
A chiudere la rassegna il 21, sabato, sarà Erika Stucky. Nata a San Francisco da genitori svizzeri, a Roma presenterà il suo nuovo disco: Mrs Bubble and Bones.
Insomma una spaccato della scena elvetica che cerca a Roma una sua consacrazione artistica.
Il ruolo del Centro culturale svizzero di Milano
“In futuro vorremmo allargare ulteriormente il nostro orizzonte” dice Ruberto,organizzando non solo concerti jazz ma portare a Roma anche artisti dell’ audiovisivo, pittori, coniugando magari il tutto con una rassegna eno-gastronomica”.
Insomma, esiste la voglia di conoscere meglio la Svizzera, un pianeta purtroppo ancora dai contorni troppo sfumati. E in questo gioca un ruolo fondamentale il Centro culturale svizzero di Milano che tra l’altro, è stato il tramite per questo primo grande incontro romano-elvetico.
swissinfo, Paolo Bertossa, Roma
Il Festival di jazz si svolge a Villa Celimontana
75 giorni di concerti
Alcuni artisti svizzeri: Irène Schweizer, Laurence Revey, Erika Stucky, Daniel Humair, Pierre Favre, George Gruntz, Susanne Abbuehl, Michael Wintsch

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