Svizzero il miglior documentario europeo
Il regista sangallese Peter Liechti ha ricevuto il premio del miglior documentario europeo per il suo ultimo film. È la prima volta che un’opera elvetica ottiene la prestigiosa ricompensa.
“The Sound of Insects – Record of a Mummy” è stato scelto dalla giuria – composta della regista franco-georgiana Nino Kirtadzé, del produttore austriaco Franz Grabner e del documentarista russo Viktor Kossakovsky – “per la finezza della sua esplorazione e i suoi mezzi minimalisti con cui crea una straordinaria storia visiva tra la vita e la morte”.
La fiction documentaria racconta la storia del ritrovamento, da parte di un cacciatore, del corpo mummificato di un uomo che l’estate precedente si è lasciato morire di fame in una foresta di una zona sperduta della Svizzera e che ha tenuto un diario della sua lenta agonia. Il film di Liechti è un adattamento di un romanzo di Shimada Masahiko, ispirato a una vicenda realmente accaduta in Giappone.
Alla cerimonia della 22esima edizione degli European Film Awards, svoltasi sabato a Bochum, in Germania, il 58enne regista elvetico è apparso visibilmente commosso.
Presentato in prima internazionale lo scorso gennaio al Festival di Rotterdam, “Il suono degli insetti e delle mummie” è stato proiettato in numerose manifestazioni cinematografiche. Dalle Visions du réel di Nyon (nel canton Vaud), passando per Karlovy Vary, Varsavia, La Rochelle, Vienna, Lipsia, Toronto e Montréal, l’opera di Peter Liechti ha riscosso un buon successo. Fra i vari riconoscimenti, da segnalare il recente Gran Premio Caméra Stylo attribuitogli il mese scorso agli Incontri internazionali del documentario a Montréal.
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