
Dopo l’oro, tocca all’argento: è boom fra gli investitori svizzeri

Gli investitori svizzeri mostrano un rinnovato appetito per i metalli preziosi, trainato dall'attuale incerto contesto geopolitico ed economico.
(Keystone-ATS) È quanto emerge da uno studio annuale del settore condotto dall’Università di San Gallo (HSG) e da Philoro – società di commercio del ramo con sede a Wittenbach (SG) – sulla base di un sondaggio che ha coinvolto oltre 3000 persone in tutto il paese.
L’argento è il metallo in maggiore ascesa, favorito anche dal suo recente trend positivo a livello di prezzo. Gli svizzeri possiedono ben 1048 tonnellate d’argento, per un valore di 13,8 miliardi di franchi. La ricerca rivela però un paradosso nella percezione del valore: gli investitori tendono a sopravvalutare drasticamente il valore del loro argento, mentre sottostimano sistematicamente quello dell’oro.
Nel dettaglio, il portafoglio medio d’argento per persona (377,2 grammi) valeva 407 franchi al momento dell’indagine, ma è stato stimato dagli intervistati a 911 franchi. Al contrario, la quota media d’oro pro capite (114,7 grammi, senza gioielli) valeva 10’721 franchi, ma la stima media si è fermata a soli 6196 franchi.
I metalli preziosi sono una forma di investimento ritenuta sensata per il 71% della popolazione, in netto aumento rispetto al 65% del 2024. Con il 32% dei consensi, si piazzano al terzo posto nella classifica degli investimenti preferiti, dopo gli immobili (43%) e i conti correnti o di risparmio (34%), superando persino le azioni (19%).
“Una volta considerato l’oro del piccolo risparmiatore, oggi l’argento, grazie ai suoi recenti balzi di prezzo, si è conquistato un posto nel portafoglio della classe media”, afferma Christian Brenner, presidente del consiglio di amministrazione di Philoro, citato in un comunicato. La stabilità rimane la motivazione principale per l’acquisto (41%), ma la ricerca di un rendimento sta guadagnando terreno rapidamente: il fattore è salito di 6 punti percentuali in un anno e ora viene citato dal 37% degli intervistati. Anche le tensioni geopolitiche e la paura di una crisi finanziaria (temuta dal 35% degli svizzeri nei prossimi 1-3 anni) spingono verso questo attivo.
“Oltre alle tensioni geopolitiche, che quest’anno si sono in parte nuovamente inasprite, anche il conflitto commerciale con gli Stati Uniti ha contribuito a creare incertezze economiche”, spiega Sven Reinecke, professore alla HSG e responsabile del locale istituto di marketing e analisi dei consumi, a sua volta citato nel documento per la stampa. “Tutto ciò potrebbe aver contribuito all’aumento della popolarità dei metalli preziosi”.
Rimane comunque un problema di sicurezza: la maggior parte dell’argento viene custodito in modo poco protetto, semplicemente in armadi e cassettiere di casa, mentre solo una piccola frazione è riposta in caveau bancari o casseforti private. “Il fatto che l’argento rimanga nascosto nei cassetti o addirittura sepolto in giardino dimostra che molti ne sottovalutano ancora il vero valore”, osserva Brenner. “Ciò che conserva il proprio valore nel corso delle generazioni non dovrebbe scomparire tra i maglioni di lana”, conclude il 46enne.