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I tesori degli svizzeri nel mondo hanno fruttato 1,5 milioni di franchi

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Il castello di Penthes, sede della Fondazione degli svizzeri nel mondo fino al 2021. Patrick Nouhailler / Picasa

Le collezioni storiche della Fondazione degli svizzeri nel mondo sono state vendute all’asta il 20 e 21 settembre dalla casa d’aste ginevrina Piguet. Musei e privati sono accorsi alla vendita, i cui ricavati serviranno a rimborsare i creditori della Fondazione, chiusa nel 2021.

Nel corso della vendita in presenza e di quella online, sono stati messi all’asta più di 500 lotti provenienti dalla collezione della Fondazione degli svizzeri nel mondo. Il catalogo era molto variegato: uniformi militari, dipinti, numismatica e piccoli oggetti preziosi che sono appartenuti a importanti famiglie svizzere.

I lotti che hanno suscitato più interesse erano una tabacchiera in oro, smalto e diamanti che lo zar Alessandro I aveva regalato al generale Willem du Pont per il suo buon servizio e quattro medaglie in oro appartenute alla famiglia Bonaparte. La tabacchiera, stimata tra i 40’000 e i 60’000 franchi, è stata aggiudicata per 100’000 franchi, mentre le medaglie, stimate a 25’000 franchi, sono state battute a 175’000 franchi.  

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Tabacchiera in oro, smalto e diamanti. Piguet Hôtel des Ventes

“Oltre all’eccellente risultato della vendita, mi rassicura vedere l’attaccamento degli svizzeri ai loro oggetti storici”, ha dichiarato per swissinfo.ch Bernard Piguet, direttore e battitore della casa d’aste Piguet.

Il valore della storia

Secondo Bernard Piguet, l’asta è stata molto competitiva ed è durata più a lungo del solito. “È stata una vendita carica di emozioni perché ha toccato il cuore della storia svizzera”. Alcuni musei hanno fatto delle offerte per poter completare le loro collezioni e diverse vecchie famiglie svizzere hanno avuto modo di recuperare degli oggetti appartenuti ai loro antenati.

A sorpresa, alcuni oggetti di poco valore monetario sono stati acquistati a prezzi che hanno superato la stima iniziale fino a 64 volte. È per esempio il caso di un sigillo in ottone del 1° reggimento di fanteria svizzero, che servì Napoleone tra il 1805 e il 1815. Stimato a 250 franchi, è stato battuto per 16’000.

Tra gli oggetti più contemporanei, la bandiera svizzera che ha viaggiato sulla navetta spaziale Endeavour con Claude Nicollier, unico astronauta elvetico a essere andato nello spazio. Un oggetto molto conteso che è stato venduto a 7’500 franchi, ossia 25 volte il suo valore di stima.

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La bandiera svizzera portata nello spazio in occasione della missione di Claude Nicollier nel 1993 (in foto). Piguet Hôtel des Ventes

Questa bandiera non è finita nello spazio per caso. Durante le indagini, la casa d’aste Piguet ha infatti scoperto che era stato lo stesso Jean-René Bory, storico e fondatore della Fondazione degli svizzeri nel mondo, a chiedere a Claude Nicollier di prenderla con sé e poi riportarla indietro.

Vittima della pandemia

Per una quarantina d’anni Jean-René Bory ha raccolto oggetti per illustrare “la storia degli svizzeri che, in tutto il mondo, hanno avuto un’influenza significativa sulla civiltà del loro tempo”.

Le collezioni esposte al castello di Penthes (canton Ginevra) erano costituite da prestiti di famiglie elvetiche, donazioni e oggetti personali acquisiti dallo stesso Jean-René Bory.

In difficoltà finanziarie, la Fondazione non ha resistito alla pandemia di Covid-19 e ha chiuso i battenti nel 2021. Il ricavato dell’asta è destinato a rimborsare i creditori.

Un lavoro minuzioso

La casa d’aste Piguet è stata incaricata dall’Ufficio esecuzione fallimenti di Ginevra, che si occupa del dossier di liquidazione della Fondazione, di occuparsi della vendita. Per mettere insieme il tutto, Piguet ha lavorato in loco al castello di Penthes, dove le collezioni erano rimaste fino alla primavera.

Secondo il direttore, gli archivi della Fondazione erano incompleti e le descrizioni degli oggetti non sempre affidabili. Per questa ragione per diversi mesi la quindicina di specialisti della casa d’aste ha “fatto inventari, realizzato descrizioni scientifiche e verificato la proprietà degli oggetti”.

Traduzione: Marija Milanovic

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