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Agricoltura biologica: aumentano le vendite, ma calano i produttori

Nessuno al mondo spende più degli svizzeri quando c'è da acquistare prodotti bio Ex-press

Nel 2006, il mercato dei prodotti biologici ha registrato una cifra d'affari record di 1,2 miliardi di franchi. Sono però diminuite le aziende agricole attive in questo ramo dell'alimentazione.

In media, gli svizzeri hanno speso l’anno scorso 170 franchi per questi prodotti. Secondo Bio Suisse, si tratta della cifra più alta a livello mondiale.

Dopo aver raggiunto il miliardo di franchi nel 2002, il volume delle vendite di prodotti biologici è ammontato a 1,2 miliardi di franchi nel 2006, in crescita dell’1,6% rispetto all’anno precedente.

L’ottimo risultato presentato martedì dall’Associazione svizzera delle organizzazioni per l’agricoltura biologica (Bio Suisse) durante l’annuale conferenza stampa è però offuscato dalle notizie sul numero di fattorie ecologiche.

L’anno scorso ne sono infatti sparite 243, ossia il 4%. «Le rimanenti 5’871 costituiscono il 10,5% delle aziende agricole presenti sul territorio», ha indicato il direttore di Bio Suisse, Markus Arbenz.

Bio soprattutto in montagna

Nel 2006, le fattorie che hanno potuto fregiarsi del marchio con la gemma (che contrassegna i prodotti biologici in Svizzera) hanno lavorato 110’000 ettari di terreno, ossia 3’000 in meno rispetto al 2005.

La parte «biologica» della superficie agricola utile totale del paese è però rimasta invariata (10,5%), poiché anche quella dedicata all’agricoltura convenzionale è diminuita in seguito a cambiamenti strutturali.

«Sull’insieme del mercato agricolo – indica a swissinfo Jacqueline Forster-Zigerli, portavoce di Bio-Suisse – i prodotti biologici rappresentano il 4,5%».

Le fattorie bio sono maggiormente presenti nelle regioni di montagna, dove occupano il 18,4% della superficie agricola.

Boom di frutta e verdura

Gli svizzeri rimangono i campioni mondiali del consumo di alimenti biologici con una spesa media annuale di 170 franchi pro capite, dieci in più dell’anno precedente, ha rilevato Bio Suisse

Secondo l’associazione di categoria, le prospettive di ulteriore crescita sono buone, soprattutto all’estero.

Nel settore lattiero, ad esempio, il successo delle esportazioni ha compensato una certa stasi sul mercato interno, dove i tre quarti di prodotti vengono smerciati dai giganti della distribuzione Coop e Migros.

Molto apprezzati sono stati i prodotti freschi, con un volume d’affari di 580 milioni di franchi. Le vendite di frutta, verdura e uova sono cresciute in modo deciso, rispettivamente del 12%, dell’8,5% e del 4,5%. La carne ha segnato dal canto suo un +2% rispetto al 2005.

Il consumo interno dei latticini si è invece contratto. Il fatturato di latte, yogurt e ricotta è diminuito del 3,5% e quello del formaggio del 2,3%. Ma globalmente, grazie alle esportazioni, i produttori biologici hanno venduto il 4,7% in più di latte e l’8,5% in più di formaggio.

Per Bio Suisse, il potenziale di sviluppo del settore è ben lungi dall’essere raggiunto. Markus Arbenz vede opportunità di forte crescita soprattutto in Germania, Paesi Bassi e Belgio, paesi che dove vi è una forte richiesta di latte e formaggio di produzione biologica.

Bio al 100% oppure niente

Bio Suisse si dice invece preoccupata per la decisione presa in marzo dal parlamento, che in futuro intende permettere una qualificazione biologica anche alle aziende agricole che gestiscono in modo conforme solo una parte della fattoria.

Secondo il suo direttore, è ancora prematuro valutare le conseguenze di tale «allentamento». Ma per distinguersi dal «bio-federale edulcorato» ed evitare un livellamento verso il basso, l’associazione intende mantenere il principio del «tutto bio» per concedere il simbolo con la gemma, il più importante marchio di qualità del settore in Svizzera.

«Ciò garantirà – ha notato Arbenz – sia l’autenticità del prodotto che un modo di vita particolare».

swissinfo e agenzie

L’anno scorso, il 10,5% delle aziende agricole svizzere disponevano di un marchio di garanzia biologico.

Il cantone con la più alta densità di fattorie ecologiche è Basilea Città (sette aziende su undici). Seguono poi i Grigioni, sul cui territorio sono attivi 1321 produttori (su un totale di 2615 fattorie).

L’agricoltura biologica è pure ben rappresentata nel canton Obvaldo (30,8%), Glarona (21,2%) e Appenzello Esterno (17,1%). Situazione opposta invece nella Svizzera francese.

Tra i cinque cantoni con la più bassa concentrazione di aziende bio figurano Neuchâtel (4,8%), Ginevra (3,9%), Friborgo (3,7%), Sciaffusa (3,7%) e Vaud (3,2%).

Vendite di prodotti bio nel 2005:

– Germania: 3,9 miliardi di euro.
– Gran Bretagna: 3,2 miliardi di euro.
– Svezia: 434 milioni di euro.
– USA: 10,9 miliardi di euro.

(fonte: food-monitor.de)

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