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Ridurre i consumi delle auto nuove, obiettivo del governo

Il ministro svizzero dell'ambiente Moritz Leuenberger (a destra) durante la firma della convenzione con il presidente degli importatori svizzeri di automobili Tony Wohlgensinger Keystone

Firmata martedì a Berna una convenzione tra il consigliere federale Moritz Leuenberger ed il presidente di Auto-suisse Tony Wohlgensinger.

La convenzione, sottoscritta dal capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) Leuenberger e dal presidente dell’Associazione degli importatori svizzeri di automobili (Auto-suisse), si propone di ridurre il consumo medio delle auto nuove del 24 percento entro il 2008.

Attualmente il consumo medio di un’automobile immatricolata nella Confederazione è di 8,4 litri per ogni 100 chilometri. Un dato che, secondo l’intesa governo-importatori svizzeri di automobili, dovrebbe scendere a 6,4 litri ogni 100 chilometri nei prossimi sei anni. La convenzione è una prima in quanto rientra nell’ambito del programma d’azione SvizzeraEnergia che prende il posto di Energia 2000 nel coordinamento delle attività e degli sforzi volti a sfruttare in modo efficiente l’energia, ad attuare le disposizioni previste dalla legge sulla riduzione delle emissioni di CO2 e ad incentivare le energie rinnovabili.

Obiettivo ambizioso

Il progetto di riduzione annuale del tre per cento per i prossimi sei anni del consumo medio delle auto nuove costituisce un passo avanti significativo nel programma di lotta contro la riduzione delle emissioni inquinanti ed i gas ad effetto serra provocati dal traffico stradale. “E’ un obiettivo ambizioso ma ci si può arrivare perché esiste il potenziale di risparmio -ha dichiarato il direttore supplente dell’Ufficio federale dell’energia (UFE) Hans Luzius Schmid, il quale ha poi aggiunto che “le tendenze in Europa vanno in questo senso”.

Oltre alla riduzione dei consumi medi delle auto nuove, la convenzione prevede un aumento delle quote di mercato del carburante diesel. Contrariamente alla nazioni europee confinanti con la Svizzera, il parco veicoli diesel immatricolato nella Confederazione è abbastanza esiguo: fino a due anni era il tre percento, mentre attualmente è salito al 15 percento, una cifra ancora di molto inferiore a quello immatricolato in Francia, Germania, Italia ed Austria. La differenza è motivata dal fatto che in Svizzera il carburante diesel è più caro rispetto alla benzina. Si tratta di una scelta di politica che attraverso un’aliquota fiscale più alta rispetto alle altre nazioni europee, si è proposta di scoraggiare l’utilizzo del diesel in quanto maggiormente inquinante rispetto alle auto a benzina.

Le nuove tecnologie

La tecnologia attuale consente però di eliminare le immissioni di polveri e non utilizza più lo zolfo, come ha dichiarato a swissinfo Pascal Previdoli, responsabile della Sezione politica energetica dell’UFE. “Il nostro dipartimento sta studiando la possibilità di promuovere i veicoli diesel dell’ultima generazione perché presentano un migliore rendimento energetico, ci ha dichiarato Pascal Previdoli. La promozione dovrebbe essere realizzata attraverso una defiscalizzazione del carburante diesel alla pompa, per renderlo concorrenziale con il prezzo della benzina. Ovviamente lo studio dovrà determinare anche l’impatto di una simile strategia sul traffico pesante su gomma, gran consumatore di diesel.

Il carburante del futuro dovrebbe però essere l’idrogeno: lo hanno ribadito gli importatori svizzeri di automobili ed anche il DATEC sembra crederci. Molti i progetti che le case automobilistiche stanno portando avanti. L’ostacolo maggiore ad una commercializzazione di massa è rappresentato dai costi ancora troppo alti e dalla costruzione delle reti di rifornimento per le auto ad idrogeno, oppure ibride ad idrogeno e benzina. E proprio alcuni modelli di auto ibride idrogeno-benzina saranno presentate in Svizzera il prossimo 20 giugno a Zurigo.

Sergio Regazzoni

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