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Gli adolescenti cambiano lo smartphone più raramente

La sostenibilità guadagna rilevanza, ma è ancora lontana da criteri come gli aspetti tecnici e il prezzo dello smartphone. Keystone/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Gli adolescenti in Svizzera sostituiscono in media il loro smartphone ogni 2,7 anni, molto meno spesso che nel 2016 (ogni 1,9). Lo rivela il nuovo rapporto JAMESfocus della Scuola universitaria professionale di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) e di Swisscom.

A titolo di confronto, gli adulti cambiano il cellulare mediamente ogni due anni circa.

Dallo studio pubblicato oggi, per il quale nel 2022 sono stati intervistati oltre mille ragazzi tra i 12 e i 19 anni, emergono differenze tra le regioni linguistiche: nella Svizzera tedesca la “durata di vita” è di 2,8 anni in media, in Romandia di 2,5 e in Ticino solo di 2,3. Essa diverge anche a seconda dell’origine degli adolescenti: quelli di nazionalità svizzera sostituiscono lo smartphone ogni 2,3 anni, mentre quelli senza passaporto rossocrociato ogni 2,8.

Sempre stando al rapporto, la quota di cellulari di seconda mano è più elevata tra i ragazzi (18%) che tra gli adulti (7%). Inoltre il 42% ha già fatto riparare almeno una volta il proprio dispositivo: tra gli adulti la quota è – pure in questo caso – solo del 7%. Secondo gli autori dello studio i risultati dimostrerebbero che la sostenibilità ha assunto rilevanza tra i giovani.

Tuttavia i criteri più importanti nella scelta di uno smartphone sono gli aspetti tecnici (73%), come la qualità della fotocamera e lo spazio disponibile. Al secondo posto vi è il prezzo (67%) e al terzo – con un certo distacco – il marchio (45%).

La durata di vita della batteria è stata citata dal 41% degli interrogati, molti di più che nel 2016 (13%). Hanno perso peso il design o l’aspetto (26%), che sei anni prima era stato menzionato da quasi la metà degli interpellati come uno dei tre criteri principali. Per i ragazzi sono invece poco rilevanti aspetti quali le condizioni di lavoro e il paese di produzione, la riparabilità e il fatto se il dispositivo sia di seconda mano.

Lo smartphone rappresenta un bene di consumo importante già in gioventù, rilevano gli autori dello studio, difatti nel 2022 il 99% degli adolescenti possedeva un proprio cellulare. La maggiore durata di utilizzo viene considerata positivamente: “il prolungamento del ciclo di vita di un apparecchio – viene affermato – rappresenta una misura centrale per la riduzione degli effetti negativi sull’ambiente”.

I ricercatori raccomandano di sensibilizzare maggiormente i ragazzi sulla tematica, di mettere più in evidenza tali aspetti nella pubblicità e di rendere più note e accessibili le possibilità di riparare i cellulari o di acquistarne di seconda mano.

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