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Guadagnino a NY, “non provoco ma metto alla prova”

Keystone-SDA

"Non sono un provocatore, non mi piace scandalizzare per il semplice piacere di farlo, sarebbe infantile". Dopo Venezia, Luca Guadagnino approda a New York e con il suo, "After the Hunt - Dopo la caccia" lascia degli interrogativi tra il pubblico americano.

(Keystone-ATS) Il film – la cui anteprima assoluta era stata al Lido – con protagonisti, tra gli altri, Julia Roberts, Ayo Edebiri, Andrew Garfield e Michael Stuhlbarg, è stato scelto per aprire la 63esima edizione del New York Film Festival. Salito sul palco con il cast dopo la proiezione stampa, il regista italiano ha sottolineato che il suo scopo era quello di stimolare, mettere alla prova il pubblico, non necessariamente provocare.

“Ognuno di voi – ha detto – ha il potere di interpretare il film secondo la propria prospettiva, e io lo rispetto. Anche io sono uno spettatore e sono diventato un appassionato di cinema perché i film sono per me un’esperienza che trasforma, hanno cambiato me e mi hanno fatto cambiare idea, mi hanno provocato in un modo che mi ha messo a disagio e mi sono chiesto perché. È questo il potere di quest’arte ma non penso di essere un provocatore”.

“After the Hunt”, prodotto da Amazon MGM Studios e in sala in Italia distribuito da Eagle Pictures dal 16 ottobre, narra la storia di Alma (Julia Roberts), una rispettata professoressa di filosofia che viene coinvolta in una crisi accademica e personale. La sua routine viene sconvolta quando una delle sue migliori studentesse, Maggie (Ayo Edebiri), accusa il collega di Alma, il professore Henrik Gibson (Andrew Garfield), di comportamento inappropriato.

Un film scomodo alla cosiddetta “cancel culture”? Secondo Guadagnino è piuttosto un invito all’ascolto reciproco. “Questa è l’unica cosa a cui tengo davvero – ha detto rispondendo ad una domanda dell’agenzia di stampa italiana ANSA -. Amo le persone e mi piace ascoltare o discutere con esse. Mi piace l’idea di poter cambiare opinione a seconda di come la pensano gli altri, è il bello della vita”.

“Posso aggiungere una cosa? – chiede Garfield – ho avuto il privilegio di essere nella giuria del Morocco Film Festival, presieduta da Luca. Dopo due ore e mezza di valutazioni, un paio di persone hanno detto, ‘non è ora di andare al bar? Abbiamo deciso, no?’ e Luca, ‘Non saremo mai più nella stessa stanza tutti assieme, non potremo più discutere amabilmente’. Questo è ciò che lo rende vivo, l’idea che siamo creature dialettiche, è una cosa stimolante frequentare Luca, il solo fatto di onorare quell’aspetto di lui come uomo e come regista è una delle ragioni per cui noi tutti abbiamo il piacere di essere qui con lui”.

“Penso lo stesso dei suoi film – gli fa eco la Edebiri – ogni volta che ne ho visto uno sento il bisogno di parlarne, fare film vuol dire anche stimolare la conversazione, anche sconvolgersi un po’ e tornando alla domanda sui preconcetti, vuol dire anche farmi riflettere”. In chiusura, Guadagnino ha detto di essere onorato per il privilegio di avere il suo film in apertura del New York Film Festival.

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