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India: calpestati dalla folla al raduno induista, 29 morti

(Keystone-ATS) Schiacciati e calpestati dalla folla per arrivare per primi ad immergersi nelle acque di un fiume sacro in un festival religioso che si celebra ogni 144 anni nel sud dell’India.

È così che stamane all’alba sono morti almeno 29 fedeli induisti, tra cui 11 donne e quattro bambini.

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È successo al ‘Maha Pushkaralu’, un mega raduno che si tiene per 12 giorni a Rajahmundry, città dell’Andhra Pradesh situata sul delta del Godavari, il secondo fiume indiano per lunghezza e considerato il ‘Gange’ dell’India meridionale. Circa 60 i feriti nella gigantesca ressa che si è scatenata quando la gente ha cominciato a spingere per scendere in un ‘ghat’ sulle rive del fiume per il bagno rituale alle prime luci del sole, un momento considerato di buon auspicio per la purificazione del ‘karma’.

Secondo alcuni testimoni, la calca impazzita è durata circa 20 minuti prima che la polizia intervenisse a riportare l’ordine. Un sopravvissuto ha raccontato delle urla strazianti di donne e bambine stritolati dalla massa umana mentre gli agenti guardavano impotenti. Decine di migliaia di persone, tra cui anche lo stesso governatore dell’Andhra Pradesh N. Chandrababu Naidu, erano giunti per il primo giorno della cerimonia che si svolge lungo le sponde del Godavari.

Il politico, che si trovava in accesso al fiume riservato ai ‘vip’, è rimasto scioccato e ha detto che rimarrà sul posto fino alla fine del festival. Secondo l’antica scienza astrologica indiana oggi, 14 luglio, è un giorno ‘speciale’ in quanto Giove entra nella costellazione del Leone. Ha preso il via anche il ‘Kumbh Mela’, il più grande happening religioso dell’umanità, nella città di Nashik (stato centrale del Maharashtra) dove sono attese 10 milioni di persone nei prossimi due mesi.

Non è la prima volta che il fanatismo religioso provoca una ressa mortale. Purtroppo in India sono abbastanza frequenti questi incidenti nonostante gli elaborati preparativi per i pellegrinaggi di massa e la presenza di migliaia di volontari per gestire i flussi dei credenti nei giorni propizi per le immersioni.

L’ultima grave tragedia di questo tipo risale all’ottobre del 2013 quando oltre 100 persone morirono nello stato centrale del Madhya in una ressa causata da un falso allarme sul crollo di un ponte su cui si trovavano 25’000 pellegrini in attesa di entrare nel tempio indù di Ratangarh.

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