Libia: premier al Sarraj da Trump il primo dicembre

(Keystone-ATS) Donald Trump scende in campo personalmente nella partita che si sta giocando per stabilizzare la Libia ricevendo alla Casa Bianca il primo dicembre il premier Fayez al-Sarraj.
“Il presidente non vede l’ora di discutere i rapporti bilaterali tra Usa e Libia e di riaffermare il sostegno degli Stati Uniti al governo dell’accordo nazionale, nonché di impegnarsi ad aiutare il popolo libico a realizzare un futuro più stabile, unito e prospero”, ha annunciato la Casa Bianca.
I due leader, secondo la presidenza Usa, “discuteranno anche l’importanza degli sforzi per una riconciliazione politica facilitata dall’Onu nel quadro dell’accordo politico libico, come pure la cooperazione anti-terrorismo e i modi per espandere l’impegno bilaterale in diverse aree”.
Era la mossa che ci si attendeva per imprimere una svolta più decisa agli sforzi della comunità internazionale per far uscire il Paese dalla crisi in cui è precipitato nel 2011, dopo la rivolta che ha portato alla caduta di Gheddafi e all’intervento armato della Nato.
Una crisi acuita dall’emergenza migranti e dallo scandalo dei centri di detenzione libica, al centro oggi di un incontro ad hoc ad Abidjan, nell’ambito del quinto vertice Ue-Unione africana, con la partecipazione dei capi di Stato europei Emmanuel Macron, Angela Merkel, Mariano Rajoy, Paolo Gentiloni, l’alto rappresentante Ue Federica Mogherini, lo stesso al Serraj e altri leader africani.
In Libia ci sono due governi e due parlamenti e decine di milizie che si contendono il controllo del territorio e delle sue risorse. L’Onu ha riconosciuto e sostenuto il governo di Tripoli, guidato da al-Sarraj, la cui legittimità è contestata dal generale Khalifa Haftar, capo dell’Esercito nazionale libico, che sostiene il parlamento di Tobruk, in Cirenaica, e sta espandendo la sua influenza nel paese con l’aiuto di Egitto, Emirati Arabi Uniti e Russia (e una certa benevolenza da parte della Francia).
Il 20 settembre scorso Ghassan Salamé, inviato Onu in Libia, ha presentato un nuovo piano per la pace nel paese, in vista della fine del mandato di al Serraj alla guida del governo di unità nazionale, che scade a dicembre. Le tappe sono confermare a dicembre gli accordi di Skhirat del 2015; indire un’assemblea nazionale di tutti i soggetti politici e civili in primavera; rafforzare l’assetto transitorio di consiglio presidenziale e governo per avere interlocutori più solidi; lavorare, infine, per il voto “a suffragio universale” nel 2018.