Elezioni a Neuchâtel: il centro-destra rimane maggioritario

Il fronte liberale e radicale rimane maggioritario nel Gran Consiglio di Neuchâtel dopo le elezioni di domenica, in cui ha limitato le perdite a due seggi. Nel nuovo parlamento la destra detiene ora 60 seggi contro i 55 alla sinistra. La partecipazione al voto è stata del 44,2 per cento, quasi sette punti percentuali in più di quattro anni fa.
La ripartizione dei seggi definitiva è la seguente: Partito socialista (PS) 39 seggi (-2); Partito liberale 35 seggi (-3); Partito liberale-radicale (PLR) 25 seggi (più 1); Verdi 7 seggi (più 2); Partito operaio popolare (POP, Partito del lavoro) 7 seggi (più 1); Solidarietà (estrema sinistra) 2 seggi (più 1).
Per l’elezione del parlamento il cantone è suddiviso in sei circoscrizioni elettorali corrispondenti ai distretti. Un seggio del distretto del capoluogo è stato attribuito, a causa della mutata forza demografica, al Val-de-Ruz, una vallata rurale a nord- est di Neuchâtel: il seggio liberale della città è così diventato un seggio socialista. I Verdi hanno strappato due poltrone ai socialisti nelle «Montagne», a Le Locle e a La-Chaux-de-Fonds.
Globalmente il lieve progresso della sinistra non è andato a vantaggio del PS ma delle piccole formazioni. La destra ha resistito meglio all’annunciata erosione di quanto pronosticato alla vigilia grazie ai radicali che guadagnano un seggio. I liberali ne perdono invece tre.
La partecipazione al voto di oltre il 44 per cento piazza Neuchâtel nella media svizzera per questo tipo di consultazione. Rispetto al 1997 (37,7 per cento) vi è stato un progresso del 6,5 per cento, da ricondurre all’introduzione del voto per corrispondenza generalizzato. La partecipazione al voto era già stata particolarmente elevata in occasione delle consultazioni federali del 4 marzo, quando il 69,3 per cento dei cittadini per la prima volta aveva potuto usufruire di questa opportunità.
Buona parte della campagna elettorale ha ruotato attorno all’iniziativa per una diminuzione delle imposte, promossa dalla Camera neocastellana del commercio e dell’industria. Appoggiata dalla maggioranza liberale-radicale, la proposta era combattuta dalla sinistra, che poneva la priorità sul risanamento delle finanze pubbliche e sulla necessità di estendere le infrastrutture per l’infanzia.
Ieri erano già noti i risultati per l’elezione del governo: la destra è riuscita a conservare i suoi tre seggi su cinque già al primo turno. I candidati uscenti Pierre Hirschy (liberale) e Thierry Béguin (radicale) hanno conquistato agevolmente la maggioranza assoluta, cosa riuscita, seppur con più fatica, alla nuova candidata liberale Sylvie Perrinjaquet.
Con ogni probabilità due socialisti, che seguono i tre candidati della destra in termini di preferenze, saranno eletti «tacitamente», senza turno di ballottaggio. È dunque fallito il tentativo della sinistra di conquistare la maggioranza in Consiglio di Stato.
swissinfo e agenzie

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