Prospettive svizzere in 10 lingue

La sorpresa per i risultati univoci, ma inaspettati

Il controprogetto all’iniziativa «Avanti» e la revisione del diritto di locazione sono stati rimandati al mittente con una chiarezza inequivocabile. Altrettanto vale per il sì alla detenzione a vita.

La delusione dei fautori e la soddisfazione dei contrari.

Tutti gli occhi erano puntati sul controprogetto «Avanti». Da alcune settimane i sondaggi annunciavano la disfatta del pacchetto da 30 miliardi di franchi, elaborato a Berna, ma anche Alf Arnold, presidente del comitato dei contrari, si è detto sorpreso per la chiarezza del voto espresso dal popolo.

Secondo Arnold, la debolezza principale della proposta era la combinazione in un unico contenitore di richieste diverse. A suo giudizio, il collegamento fra traffico delle periferie urbane con il raddoppio del tunnel autostradale del Gottardo è stato lo sbaglio principale che ha fatto cambiare opinione ai votanti.

Le misure per migliorare la situazione ai margini delle città svizzere erano indiscusse, ha continuato Arnold, e adesso queste andranno ripescate in un progetto più moderato. Il comitato vede nel risultato un rafforzamento per la politica di trasferimento dei trasporti pesanti su rotaia e dunque una conferma della politica iniziata con la costruzione delle trasversali alpine.

Fra gli ambientalisti si giubila per la vittoria: Greenpeace afferma che il freno posto alla mobilità motorizzata è un passo importante per la protezione del clima.

«Giù le tasse sui carburanti!»

Il Comitato dei vinti si dice dispiaciuto per l’occasione mancata. La Svizzera si ritrova ora senza una politica dei trasporti coordinata. Il fossato tra traffico privato e pubblico si sarebbe ulteriormente allargato.

Il comitato, denominato «Per una mobilità su misura», si dice inoltre preoccupato: «Degli interventi urgenti non possono essere realizzati». Sarebbero soprattutto le agglomerazioni a soffrire del rifiuto popolare. Adesso manca la base per un sostegno diretto della Confederazione ai grandi progetti, lamenta anche il Touring Club Svizzero.

Per il padrino del progetto, il deputato dell’Unione democratica di centro e autotrasportatore Ulrich Giezendanner, c’è invece una sola risposta: «Abbassare le tasse sui carburanti».

«Il popolo si è espresso contro la costruzione di nuove strade», ammette Giezendanner. Ma aggiunge che le entrate della tassa sugli oli minerali vanno ora ridotte. I proventi sono infatti legati alla costruzione delle strade. Riducendo gli investimenti, l’incasso della cifra non sarebbe più giustificato. Si pianificano già i passi necessari.

Numerosi esponenti della destra puntano ora il dito sul ministro dei trasporti. Sarebbe colpa del socialista Moritz Leuenberger, se l’informazione non è arrivata ai cittadini. Il suo contributo poco attivo alla campagna avrebbe provocato la reazione popolare. I più radicali chiedono le dimissioni del Consigliere federale.

Più o meno mercato nell’alloggio?

Anche il rifiuto della revisione del diritto di locazione ha sorpreso i promotori nella sua virulenza. Le associazioni dei proprietari stesse non hanno sostenuto con convinzione la riforma, ma non aspettavano un risultato pari.

Se la sinista si rallegra del successo, democentristi e liberali radicali hanno invece già riaffermato di voler riprendere immediatamente il cammino verso una legge che apra il mercato immobiliare e permetta di avere la necessaria trasparenza nel settore.

Di tutt’altra opinione il socialista Rudolf Strahm, presidente dall’associazione svizzera degli inquilini, che ritiene il risultato «una resa dei conti» degli inquilini. La legge avrebbe infatti lasciato troppe finestre aperte ad aumenti d’affitto indiscriminati.

La protezione degli inquilini dall’arbitrio dei proprietari rimane ancora il traguardo dei rappresentati delle organizzazioni d’interesse, ancorate soprattutto a sinistra.

Restrizioni penali subito

Se nei primi due oggetti hanno vinto gli oppositori, nel caso dell’iniziativa popolare sull’internamento a vita, sono i promotori a godere degli allori.

Il presidente del comitato sostenitore, il consigliere nazionale dell’Unione democratica di centro Ulrich Schlüer, si dice soddisfatto: «Adesso ci sono delle misure legali vincolanti per tenere in prigione le persone pericolose che hanno commesso atti atroci».

Il sì popolare sarebbe un passo verso la sicurezza e, contemporaneamente, un no chiaro agli esperimenti di reintegrazione sociale fatti senza le necessarie misure di protezione della società.

Gli oppositori – la maggioranza in questo caso di centro-sinistra del parlamento – ammettono di non aver saputo comunicare con efficacia le ragioni del no tecnico al testo proposto, perché combinato con un sì al contenuto.

Il comitato di sostegno si aspetta ora l’applicazione del nuovo articolo costituzionale in legge in tempi brevi.

swissinfo e agenzie

Vincitori e vinti hanno espresso le rispettive posizioni immediatamente dopo la comunicazione dei risultati definitivi.

Maggioranza di parlamento e governo smentiti su tutta la linea: un evento davvero poco elvetico.

Giubilano gli ambientalisti e le organizzazioni degli inquilini. Con loro festeggiano anche i fautori di una detenzione severa in casi rari, ma drammatici.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR