Cosa c’è da sapere sulla sessione invernale 2025
La sessione invernale delle Camere federali inizia questo lunedì. Tra i temi che interessano la Quinta Svizzera, vi è in particolare la modernizzazione del sistema per percepire le rendite all’estero. Inoltre, saranno esaminate cinque iniziative popolari.
Il numero delle rendite versate dalla Svizzera all’estero ha superato il milione. Ogni mese la Cassa centrale di compensazione della Confederazione trasferisce 8,3 miliardi di franchi in 153 Paesi diversi.
Si tratta di rendite di vecchiaia e invalidità. Chi ne beneficia sono sia persone di nazionalità svizzera residenti all’estero, sia ex lavoratori e lavoratrici rientrati in patria. Oltre a essere ormai datato, il sistema di gestione di queste rendite è giunto anche al limite delle sue capacità.
Per questo il Consiglio federale chiede al Parlamento 66 milioni di franchi per modernizzare in modo completo l’infrastruttura informatica. Secondo il messaggioCollegamento esterno del Governo, attualmente è in uso un insieme di oltre 40 applicazioni diverse, alcune delle quali hanno più di 30 anni.
La commissione raccomanda il “sì”
“Il fatto che una parte importante di popolazione raggiungerà l’età pensionabile, insieme all’incremento della mobilità internazionale, si rispecchia in un aumento costante del numero di rendite da gestire”, scrive il Consiglio federale.
La Commissione delle finanze del Consiglio nazionale, che raccomanda al plenum di approvare il progetto, stima che i costi per la modernizzazione del sistema ammonteranno a 123,3 milioni di franchi.
Tagli all’offerta della SSR per l’estero?
Nella sessione invernale il Consiglio degli Stati discuterà come prima Camera il pacchetto di risparmio della Confederazione, che ha dei risvolti anche per chi vive all’estero.
Il cosiddetto “pacchetto di sgravio 27” proposto dal Governo prevede varie misure per riportare in equilibrio il bilancio federale.
Tra queste c’è il piano di ridurre il contributo federale all’offerta della SSR per l’estero: 19 milioni di franchi destinati alle piattaforme swissinfo.ch e tvsvizzera.it, oltre al partenariato con emittenti internazionali come TV5 Monde e 3sat. Swissinfo è il pilastro principale di questa offerta.
Se la proposta fosse accettata, “Swissinfo sarebbe a rischio chiusura e, con essa, la voce della Svizzera all’estero”, sottolinea l’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE).
In una petizioneCollegamento esterno per salvare Swissinfo e il mandato per l’estero si chiede al Parlamento di respingere il taglio. Due commissioni del Consiglio degli Stati si sono già espresse: sia la Commissione dei trasporti sia quella di politica estera raccomandano di mantenere il contributo. La Commissione delle finanze, invece, ha deciso con 7 voti contro 6 di sostenere il taglio proposto dal Governo.
Il pacchetto di sgravio include anche la riduzione di 0,4 milioni di franchi per i fondi riservati alle relazioni con gli svizzeri e le svizzere espatriati – colpendo l’OSE – e prevede tagli alle scuole elvetiche all’estero. Su questo punto, la Commissione della cultura del Consiglio degli Stati raccomanda di mantenere i contributi federali.
Pensioni e immigrazione
Tra le iniziative popolari su cui le Camere devono pronunciarsi, due hanno particolare peso. La prima è l’iniziativa “No a una Svizzera da 10 milioniCollegamento esterno!” dell’Unione democratica di centro, che vuole limitare la popolazione residente sotto i dieci milioni entro il 2050, anche revocando l’accordo sulla libera circolazione con l’UE. Ha già suscitato un numero record di interventi in Consiglio nazionale e ora passa agli Stati.
Importante anche l’iniziativa del Centro “Sì a rendite AVS eque anche per i coniugiCollegamento esterno”, che mira a eliminare la cosiddetta “penalizzazione matrimoniale” nell’AVS, poiché oggi le coppie sposate non ricevono due rendite complete ma al massimo una e mezza. Dopo il voto sulla 13ª rendita AVS, si tratta di un’altra proposta per aumentare le pensioni. Il Consiglio nazionale ha già elaborato un controprogetto indiretto; ora tocca agli Stati.
L’iniziativa sull’alimentazioneCollegamento esterno sarà discussa da entrambe le Camere: chiede di promuovere un’agricoltura più orientata ai prodotti vegetali, riducendo quelli animali. La promotrice è Franziska Herren, già autrice dell’iniziativa sull’acqua potabile bocciata nel 2021. Una minoranza rosso-verde propone un articolo costituzionale alternativo più moderato.
Iniziative contro fuochi d’artificio e pellicce
Il comitato promotore dell’iniziativa sui fuochi d’artificioCollegamento esterno, che chiede un divieto quasi generalizzato della vendita e dell’uso di articoli pirotecnici, ha già ottenuto un primo successo: da un sondaggio è emerso che due terzi della popolazione svizzera è favorevole. Il Parlamento sta preparando un controprogetto per vietare almeno i petardi.
Vi è un ampio consenso anche per l’iniziativa pellicceCollegamento esterno, che propone di vietare l’importazione e la vendita in Svizzera di prodotti di pellicceria ottenuti infliggendo sofferenze agli animali. Il Consiglio nazionale ha già approvato un controprogetto del Governo: un certificato obbligatorio per evitare di importare articoli simili. Ora il dossier passa sui banchi del Consiglio agli Stati.
Lex China e le ombre di Trump
Sul fronte della politica estera, è in fase finale la legge sul controllo degli investimenti, nota come Lex China. La questione centrale era inizialmente la seguente: la Svizzera deve vietare agli investitori stranieri vicini allo Stato di acquistare infrastrutture svizzere critiche? Il dibattito è nella fase finale, ma la discussione potrebbe ora intrecciarsi con il nuovo accordo doganale con gli USA.
La Svizzera ha promesso di collaborare con Washington in materia di investimenti esteri. Alcuni membri del Consiglio si chiedono fino a che punto questo debba essere preso in considerazione nella “Lex China”.
Servizio militare dei doppi cittadini
Sono sul tavolo anche alcuni interventi sulla guerra a Gaza. Uno riguarda i “combattenti svizzeri in Israele”, in particolare i doppi cittadini svizzero-israeliani. “Che cosa sa la Confederazione e quali misure intende adottare il Consiglio federale?”, chiede il senatore ginevrino Mauro PoggiaCollegamento esterno in merito a presunti svizzeri al servizio dell’esercito israeliano. Il Governo ha risposto di non essere a conoscenza di casi concreti e non ritiene necessario agire.
La questione però è più ampia: già nella sessione autunnale Poggia aveva fatto approvare dagli Stati una mozione che prendeva di mira i doppi cittadini franco-svizzeri. Questi possono facilmente sottrarsi all’obbligo di servizio militare in Svizzera partecipando a una semplice giornata informativa in Francia.
Ora la commissione competente del Consiglio nazionale è stata sensibilizzata sul tema. Vuole che chi ha la doppia nazionalità non possa più aggirare così facilmente la leva svizzera. Intende quindi estendere la mozione di Poggia affinché si applichi a tutte le persone con doppia cittadinanza obbligate al servizio militare.
Esportazioni di armi più facili?
Un altro tema che farà discutere è la legge sul materiale bellico. Il Consiglio federale dovrebbe, secondo la volontà del Consiglio degli Stati, ottenere la competenza di autorizzare le esportazioni di armi.
Questo risponde all’interesse dell’industria bellica elvetica, sempre più isolata a livello internazionale dopo che la Svizzera ha vietato ad altri Stati di riesportare prodotti svizzeri verso l’Ucraina.
Inizialmente sarà il Consiglio nazionale a occuparsi della proposta. La sua commissione competente suggerisce che 15 Paesi occidentali possano essere riforniti dalla Svizzera anche se coinvolti in un conflitto.
Articolo a cura di Samuel Jaberg
Traduzione con il supporto dell’IA/mar
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