Lotta all’ultimo voto tra Bush e Gore per la corsa alla Casa Bianca
Lotta all'ultimo voto tra Al Gore e George Bush. Il repubblicano conduce per 246 voti a 242 con quattro Stati ancora da assegnare: Florida (25), Wisconsin (11) ed Oregon (7). La Florida è diventata lo Stato decisivo.
Sempre più emozionante il finale per la Casa Bianca. Al Gore sta rimontando in Florida, lo Stato che deciderà il duello per la presidenza. Dopo lo scrutinio del 95 percento dei voti, il vantaggio di George Bush si è ridotto a 64 mila voti.
Il repubblicano ha ottenuto 2,736 milioni di voti contro 2,672 milioni per il democratico. I voti ancora da scrutinare provengono da aree a forte presenza democratica, come Miami e la zona circostante.
Bush, che ha 246 voti elettorali, diventerà presidente vincendo la Florida. Gore, che ha 249 voti, oltre alla Florida deve vincere uno dei due stati ancora indecisi: Wisconsin (11 voti) e Oregon (7).
Bush, secondo le proiezioni delle Tv, ha vinto in Indiana (12 Grandi elettori), Kentucky (8), Sud Carolina (8), Virginia (13), Georgia (13), Texas (32), Oklahoma (8), Mississippi (7), Nord Carolina (14), Kansas (6), Alabama (9), Louisiana (9), Nebraska (5), Nord Dakota (3), Sud Dakota (3), Wyoming (3), Ohio (21), Tennessee (11), Idaho (4), Montana (3), Utah (5), New Hampshire (4), Missouri (11), West Virginia (5), Colorado (8), Nevada (4), Arizona (8), Alaska (3), Arkansas (6).
Gore ha vinto in Vermont (3), New Jersey (15), Michigan (18), Massachusetts (12), Maryland (10), Illinois (22), Distretto di Columbia (3), Delaware (3), Connecticut (8), Maine (4), Pennsylvania (23), New York (33), Rhode Island (4), Minnesota (10), New Mexico (5), California (54), Hawaii (4), Washington (11), Iowa (7).
Per vincere un candidato ha bisogno di 270 Grandi elettori su 538. La Florida diventa quindi decisiva: chi la vince, diventa presidente. La Florida vale 25 Grandi Elettori.
In base alle prime proiezioni delle Tv, la Florida era stata assegnata a Gore. In seguito, era stata reimmessa tra gli Stati di incerta attribuzione. Governatore della Florida è il repubblicano Jeb Bush, fratello del candidato alla Casa Bianca.
L’incertezza delle elezioni per la presidenza si rispecchia nei risultati testa a testa per il parziale rinnovo del Senato (34 seggi su 100) e per il totale rinnovo della Camera dei rappresentanti (435 seggi), oltre che per designare 11 governatori.
Secondo le ultime proiezioni delle reti tv, i repubblicani sono destinati a mantenere il controllo della Camera dei rappresentanti al Congresso degli Stati Uniti, confermando una maggioranza per la quarta volta consecutiva dal 1994.
A spoglio delle schede avanzato, stando alla Cbs e alla Cnn, i repubblicani sono destinati ad aggiudicarsi 223 seggi contro i 210 dei democratici e due soli seggi indipendenti.
Da segnalare che nella corsa al Senato a New York si è imposta Hillary Clinton, l’attuale First Lady, che ha vinto sullo sfidante Rick Lazlo.
Alla Camera, i repubblicani sarebbero già sicuri di 191 seggi, con un guadagno di uno, e i democratici di 173 (uno in meno). Gli indipendenti mantengono i due seggi che avevano. Nella Camera uscente c’erano 223 repubblicani e 210 democratici: una sostanziale conferma dei rapporti di forza sembra probabile.
In questo caso, se George W. Bush vincerà la corsa alla CasaBianca, ci sarà un’unicità di colore tra presidenza e Congresso. Fra i governatori, infine, i democratici ne guadagnano uno, i repubblicani ne perdono uno, ma restano saldamente in testa, con 29 governatori contro 19 e due indipendenti. In 42 Stati, infine, s’è votato per circa 200 referendum, i cui voti vengono ora scrutinati.
swissinfo e agenzie
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