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Il potere esplosivo della polemica sulla “dittatura”

La vera faccia della dittatura: la polizia bielorussa picchia con manganelli di gomma un manifestante che protesta a Minsk contro i brogli elettorali del presidente Lukashenko. Alcuni filmati hanno ripreso atti di violenza molto più brutali delle forze di sicurezza contro i manifestanti la scorsa estate. Copyright 2020 The Associated Press. All Rights Reserved

L'UDC, il più grande partito svizzero, ha accusato per diverse settimane il governo di aver trasformato la gestione della pandemia in una “dittatura”. Questa retorica, che potrebbe sorprendere i lettori stranieri, può essere facilmente spiegata dal contesto politico. Analisi.

Insoddisfatta delle misure prese dal governo svizzero per ridurre la trasmissione del coronavirus, l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) è scesa in prima linea diverse settimane fa. Il più grande partito del Paese accusa il Consiglio federale, e in particolare il ministro della sanità socialista Alain Berset, di comportamento dittatoriale.

Questa retorica è l’equivalente svizzero della ripetuta affermazione di Donald Trump secondo la quale “le elezioni sono state truccate”. Entrambe le dichiarazioni non sono basate su alcun fatto provato, ma fanno parte di una manovra politica.

In Svizzera, l’obiettivo dell’UDC è di indebolire il funzionamento generale del governo. E non solo nel suo ruolo nel contesto della pandemia, che ha fatto quasi 10’000 vittime nel Paese.

Un breve sguardo indietro: il 16 marzo 2020, il Consiglio federale ha definito la situazione in Svizzera come “straordinaria” ai sensi della legge sulle epidemie.

Questa legislazione può essere attivata in caso di crisi sanitaria e dà al governo i pieni poteri di imporre le misure necessarie per proteggere la popolazione.

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Dibattito
Moderato da: Renat Kuenzi

Sono esagerate le accuse rivolte al governo svizzero dall’UDC?

La destra conservatrice svizzera accusa il governo di essersi trasformato in una “dittatura” durante la pandemia. Fateci sapere cosa ne pensate.

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Battere il virus sul tempo

Poiché la rapidità è un fattore decisivo in una situazione del genere, la legge permette al governo di prendere decisioni eccezionali senza prima sottoporle al voto del parlamento.

Il termine “dittatura” sta rapidamente prendendo piede tra le fila dell’UDC. Il 9 aprile 2020, l’ex presidente del partito e già consigliere federale Christoph Blocher ha dichiarato sul suo sito web che questo “incredibile potere” è “dittatura”.

Dieci mesi dopo, il 12 febbraio 2021, Blocher ha attaccato Alain Berset, il ministro socialista della sanità (PS, a sinistra), accusandolo di essere “un dittatore”.

Lo stesso giorno, Magdalena Martullo-Blocher, figlia dell’ex consigliere federale e rappresentante dell’UDC nella camera bassa del parlamento, ha dichiarato in un’intervista al quotidiano zurighese NZZ: “Il governo federale ha instaurato una dittatura e aggirato la democrazia”.

Il 24 febbraio 2021, tocca al nuovo presidente dell’UDC Marco Chiesa, in carica da sei mesi, prendere le redini della polemica. Nel giornale Tages-Anzeiger, ha accusato il Consiglio federale di esercitare “l’autocrazia” nella sua gestione della pandemia e di governare “arbitrariamente”. Il rappresentante eletto dell’UDC nella camera alta del parlamento ha anche denunciato che si tratta di una “dittatura”.

Doppio gioco

La retorica del partito si allinea con quella del suo ex mentore, Christoph Blocher, che, a 80 anni suonati, esercita ancora una grande influenza.

“In un Paese così eterogeneo, con 26 Cantoni e culture diverse, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni è il collante che tiene tutti insieme.”

Ma questi attacchi significano che l’ordinamento democratico del Paese è in pericolo?

No. La libertà di parola di cui godono i membri dell’UDC ne è la prova.

Chiunque sostenga che la Svizzera è una dittatura sta minimizzando le vere dittature, ha detto il presidente del partito di centro, Gerhard Pfister, alla televisione svizzera di lingua tedesca SRF.

Stato di emergenza

Sì, il governo si è dato pieni poteri il 16 marzo 2020 dichiarando lo stato di emergenza sanitaria. Le prerogative del parlamento e alcuni diritti fondamentali, oltre ai diritti di partecipazione democratica, sono stati temporaneamente sospesi.

Questa situazione straordinaria è il caso più estremo previsto dalla democrazia svizzera, poiché comporta la sospensione dei meccanismi di controllo, ma anche della separazione dei poteri, del federalismo e delle libertà economiche e di riunione.

Due mesi di emergenza

Tuttavia, la situazione straordinaria pronunciata dal Consiglio federale è durata solo due mesi. Il governo ha poi deciso di sua iniziativa di rinunciare ai pieni poteri. Il parlamento ha potuto riunirsi nel maggio 2020 per discutere le decisioni urgenti prese dall’esecutivo e per fissare le misure nella legge ordinaria.

Da allora, i Cantoni e le due camere federali hanno detto la loro. Tutti gli organismi hanno ripreso il loro posto nel processo decisionale, anche sulle misure per combattere la pandemia.

La legge sulle epidemie è una porta verso la dittatura?

In teoria sì. Perché il governo potrebbe decidere di mantenere in vigore la situazione straordinaria a lungo termine e continuare così a esercitare i pieni poteri.

Tuttavia, la stessa legge sulle epidemie è stata oggetto di un processo democratico: è stata approvata dal parlamento nel 2003, portata alle urne e accettata dal popolo nel 2013.

Invece di denunciare una “dittatura”, l’UDC potrebbe agire in parlamento per chiedere una revisione della legge. Il partito ha il più grande gruppo parlamentare nella Camera bassa e due dei sette ministri del governo.

Bisogna distinguere tra le discussioni sulla proporzionalità delle misure contro il coronavirus e le rivendicazioni populiste infondate: le prime fanno parte delle basi di una democrazia sana, mentre le seconde minacciano il funzionamento stesso del sistema democratico.

Perché questa accusa di “dittatura” è di nuovo all’ordine del giorno?

Il tempismo non è una coincidenza. La fiducia nel governo si è erosa con la cattiva gestione della seconda ondata della pandemia. Inoltre, c’è una certa stanchezza tra la popolazione di fronte alle restrizioni in atto per limitare la diffusione del virus. Le critiche e gli atti di resistenza sono più frequenti.

A metà febbraio, quasi 300’000 persone hanno firmato petizioni che chiedevano la riapertura immediata di negozi e ristoranti.

Il Paese, dalla parte del Consiglio federale nella prima ondata, appare ora profondamente diviso. L’UDC vuole approfittare di questa situazione per conquistare gli elettori, sempre più numerosi, che sono scettici sulle misure del governo.

Le critiche di una cosiddetta “dittatura” sono da prendere sul serio?

Questa polemica potrebbe avere un impatto, perché l’UDC sta giocando con il fuoco: in un Paese così eterogeneo, con 26 Cantoni e culture diverse, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni è il collante che tiene tutti insieme.

Nelle votazioni popolari federali che hanno luogo quattro volte all’anno, la posizione del governo è generalmente sostenuta dai cittadini. Ma se le sconfitte si accumulassero alle urne, il Paese potrebbe diventare ingovernabile. E la notevole stabilità della Svizzera sarebbe allora minacciata.

Domande e risposte

L’UDC sta esagerando con le accuse di “dittatura” rivolte al governo svizzero per la gestione della pandemia?

L’Unione Democratica di Centro (UDC, destra conservatrice), il partito che conta il maggior numero di eletti nella camera bassa del parlamento e due dei sette ministri del governo svizzero, sostiene che la gestione della pandemia da parte del governo svizzero si è trasformata in una “dittatura”. Ma l’UDC non ha fornito alcuna prova a sostegno di queste accuse.

Cosa pensate di queste dichiarazioni? La vostra opinione ci interessa.

Traduzione: Sara Ibrahim

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