
Vero o falso: la Svizzera spedisce le sue vecchie auto inutilizzabili in Africa?
Una persona che ci legge ci ha chiesto se fosse vero che la Svizzera spedisce rifiuti di grandi dimensioni, come le vecchie auto non più utilizzabili, nei Paesi africani. Swissinfo è andata in cerca di una risposta.
La Svizzera ha regole severe in materia di gestione dei rifiuti, anche per i veicoli non più idonei alla circolazione. Questi sono considerati “rifiuti soggetti a controllo” a causa della natura tossica di alcuni componenti.
La Confederazione non può esportare questo tipo di rifiuti verso Paesi al di fuori dell’Unione Europea o dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Per proteggere l’ambiente e la salute umana, le vecchie auto vengono trattate da aziende autorizzate come il Gruppo Thommen, che gestisce un grande impianto di riciclaggio e triturazione vicino alla capitale Berna.
Qui, su una striscia di terra di un chilometro tra l’autostrada e la ferrovia, personale specializzato svuota i veicoli di tutti i liquidi e rimuove le batterie, per poi estrarre le parti riutilizzabili – principalmente metalli di valore come alluminio e rame – attraverso un processo di triturazione.
Ogni anno, dai 50’000 ai 60’000 veicoli da rottamare seguono questo processo di riciclaggio in Svizzera. Tuttavia, alcune auto sfuggono ai controlli e finiscono per essere esportate illegalmente verso Paesi che non dispongono dei mezzi di cui è dotata la Svizzera per riciclare questi scarti in modo efficace.
Per saperne di più sul problema globale del traffico di rifiuti, leggi il nostro articolo di approfondimento:

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