Prospettive svizzere in 10 lingue
Moltissimi bambini si trovarono in condizioni di lavoro forzato e vittime di violenze fisiche e psicologiche.

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

la riapertura del Passo del San Gottardo non avverrà prima della fine del mese di maggio. A impedire il passaggio delle auto prima di quel momento ci sono blocchi di neve profondi fino a 8 metri. Una quantità di coltre bianca insolita per questo periodo dell'anno, soprattutto se si considera che l'inverno e l'inizio della primavera hanno avuto livelli di precipitazioni e temperature miti. Altri passi, come il Gran San Bernardo, si trovano in una situazione simile.

Ciò, tra l'altro, significa che per il fine settimana della Pentecoste si dovrà ancora transitare attraverso la galleria autostradale, dove non mancheranno le colonne. Se per caso avete programmi in questo senso, armatevi di pazienza!

Vi lascio ora alle altre notizie del giorno. Buona lettura!

+ Volete leggere il nostro bollettino quotidiano direttamente sul vostro smartphone? Scaricate l'app SWI Plus su Android  o su iPhone.

Moltissimi bambini si trovarono in condizioni di lavoro forzato e vittime di violenze fisiche e psicologiche.
Moltissimi bambini si trovarono in condizioni di lavoro forzato e vittime di violenze fisiche e psicologiche. Keystone/Photopress-Archiv/Str

Nel campo della protezione delle persone – soprattutto dei bambini e delle bambine – il sistema sociale svizzero avrebbe potuto fare maggiori passi avanti negli ultimi anni. A sostenerlo è il programma nazionale di ricerca “Assistenza e coercizione” (PNR 76) del Fondo nazionale svizzero (FSN), a cui hanno partecipato oltre 150 esperte ed esperti e i cui risultati sono stati pubblicati oggi.

L’FNS cita l’esempio delle misure coercitive a scopo assistenziale e dei collocamenti extrafamiliari praticati nel secolo scorso. Quei provvedimenti del passato, si ricorda nell’analisi, hanno portato per molte delle persone toccate maltrattamenti, abusi e/o sfruttamento economico. Le ripercussioni negative sullo sviluppo cognitivo, motorio, sociale ed emozionale le hanno accompagnate per tutta la vita. Padri e madri, poi, hanno in alcuni casi trasmesso le proprie esperienze dolorose e traumatizzanti anche ai loro figli.

Negli ultimi 50 anni le cose sono cambiate, la Confederazione ha firmato le Convenzioni dell’ONU sui diritti dell’infanzia e delle persone con disabilità. I progressi degli ultimi decenni nel campo della protezione delle bambine, dei bambini e degli adulti sono però stati applicati solo in parte, si afferma nel rapporto.

Per i ricercatori e le ricercatrici che hanno partecipato al PNR, la soluzione passa dall’armonizzazione a livello federale delle procedure per la tutela di minori e adulti. Sarebbe anche necessario migliorare l’informazione sui loro diritti e doveri, rimuovere le barriere amministrative e linguistiche, nonché tutelare la loro integrità e promuovere la loro autonomia, garantendo alle istituzioni del settore le risorse finanziarie necessarie.

zofingen
© KEYSTONE / MICHAEL BUHOLZER

Ieri sera, un uomo ha accoltellato e ferito sei persone, due delle quali in modo grave, a Zofingen, nel Canton Argovia. Si tratta di un 43enne cittadino spagnolo che presenterebbe turbe psichiche e che è poi stato arrestato, ha comunicato la polizia cantonale. 

Poco dopo le 16:00 di mercoledì 15 maggio, alle forze dell’ordine è giunta la segnalazione che un uomo aveva aggredito un passante alla stazione ferroviaria di Zofingen. Lo sconosciuto era poi fuggito aggredendo altri passanti sul suo percorso. 

La polizia ha schierato un grosso contingente di agenti e personale sanitario, il quale ha soccorso i feriti con diverse ambulanze e un elicottero. Il fuggitivo, che nella sua aggressione ha usato diversi coltelli, si era infine ritirato in un edificio, dove la polizia è riuscita a tenerlo sotto controllo e, dopo due ore, ad arrestarlo.  

Anche l’aggressore ha riportato ferite autoinflitte e attualmente è ricoverato in ospedale, dove viene sorvegliato dalle autorità. Il ministero pubblico argoviese ha inoltre comunicato che le ferite delle vittime non rappresentano un pericolo per la loro vita. 

ermotti
© KEYSTONE / LAURENT GILLIERON

La nuova UBS, una volta terminata a tutti gli effetti l’integrazione di Credit Suisse (CS), sarà “solo” del 40% più grande di quella vecchia. A sostenerlo è stato ieri l’amministratore delegato Sergio Ermotti. 

Il manager si è detto ancora una volta stupito del dibattito pubblico alimentato da chi reputa l’istituto troppo grande per la Svizzera. “È sorprendente la rapidità con cui la percezione di UBS è cambiata da ‘salvatrice’ a ‘problema futuro’“, ha affermato parlando all’Università di Zurigo su invito dello Schweizerisches Institut für Auslandforschung (SIAF), un istituto di studi internazionali. A suo avviso è importante capire che UBS e CS non avevano le stesse dimensioni.  

Il dirigente ha anche convenuto sulla necessità di apportare alcuni aggiustamenti al quadro normativo. L’obiettivo della normativa too big to fail dovrebbe essere quello di consentire a una banca come UBS di stabilizzarsi da sola in caso di crisi. Il fatto che la Confederazione e le autorità abbiano deciso a favore di un’acquisizione non significa però che CS fosse troppo grande per fallire: dopo tutto è fallita ed è strano che tutti i responsabili abbiano detto di aver fatto ogni cosa bene. “Dobbiamo imparare dai nostri sbagli”. 

Il numero uno di UBS ha anche negato una volta ancora che la sua società disponga di una garanzia statale implicita. Per Ermotti si tratta di un’opinione sbagliata: questo si vede da una parte osservando l’operato delle agenzie di rating, che valutano in modo diverso le banche cantonali, e dall’altra guardando alle differenze quando si tratta di finanziamenti. 

Edilizia
Keystone/Manu Friederich

In Svizzera, i privati costruiscono sempre meno abitazioni. Ad incidere su questo fenomeno è anche la crescente incapacità della popolazione a svolgere lavori artigianali. 

“Oltre al principio dell’edilizia ad alta densità, che aumenta la complessità dei progetti edilizi, sono responsabili di questo sviluppo anche la marea di normative, la tendenza a costruire edifici residenziali più grandi e persino alcuni fenomeni legati alla prosperità, come il declino delle competenze artigiane”. A sostenerlo è un’analisi pubblicata oggi da Raiffeisen. 

Se 20 anni fa un appartamento su cinque, tra quelli da affittare, veniva costruito da committenti privati, oggi la proporzione è di uno su dieci. Sempre più spesso i privati lasciano ai professionisti anche la costruzione di case unifamiliari: nel 2008 due terzi delle domande di costruzione di tale tipo di alloggi erano presentate da singoli, mentre ora questo dato è pari a meno della metà. La crescente complessità scoraggia, per contro gli investitori istituzionali dispongono generalmente di maggiori risorse finanziarie e umane e possono conseguire economie di scala e sinergie. Si osserva inoltre che i privati vendono anche più frequentemente i loro immobili a reddito, in particolare appunto alle società.  

“Le competenze artigiane di base dei cittadini svizzeri tendono a diminuire, poiché ci sono sempre più impieghi d’ufficio e la maggior parte dei lavoratori dipendenti non svolge quasi alcuna attività artigiana”. Inoltre “nella nostra società del tempo libero, le persone preferiscono sempre di più un weekend senza impegni dopo una settimana di lavoro a una sorta di secondo impiego in cantiere”, sostiene un’economista citato nella ricerca. 

I più letti
Quinta Svizzera

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR