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Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero,

una buona notizia in mezzo alle notizie su guerre e minacce: stando a una ricerca della SRF, la Svizzera prevede di accogliere 20 bambini e bambine feriti provenienti da Gaza.

In questo bollettino parleremo anche d'immigrazione: in Parlamento si sta tenendo un dibattito fiume sull'iniziativa dell'UDC "Per una Svizzera da 10 milioni di abitanti". Nel frattempo, il ministro della difesa Martin Pfister si dice preoccupato per le aggressioni tramite droni, simili a quelle avvenute in altri Paesi europei.

Cordiali saluti da Berna,

due bambine a gaza
La metà della popolazione di Gaza è costituita da minorenni. Keystone-SDA

La Svizzera sta pianificando un’azione umanitaria: 20 bambini e bambine feriti della Striscia di Gaza dovrebbero essere curati nella Confederazione. Allo stesso tempo, esponenti di tutti i partiti chiedono al Consiglio federale di assumere un ruolo più attivo a Gaza.

Mentre la Svizzera invecchia, circa la metà della popolazione nella Striscia di Gaza è composta da minorenni. Migliaia di persone sono già state uccise o ferite. Secondo quanto appreso dalla SRF, il Consiglio federale ha deciso di salvare 20 minorenni feriti.

Questi bambini e bambine dovrebbero essere portati in Svizzera con un massimo di quattro persone ad accompagnarli. Finora l’operazione non è stata confermata ufficialmente. Tuttavia, secondo la SRF, diversi membri del Consiglio federale sarebbero coinvolti nell’operazione.

Il piano prevederebbe di curare i e le pazienti negli ospedali svizzeri, forse a Ginevra. Il viaggio verso la Svizzera sarà una sfida, ha dichiarato una fonte alla SRF. Soprattutto perché ogni partenza dev’essere autorizzata da Israele. Anche lo status delle famiglie tratte in salvo non è chiaro; potrebbero ricevere un visto umanitario.

In questi giorni, Gaza è costantemente al centro delle notizie in Svizzera. A Bellinzona, il consigliere federale Cassis è dovuto fuggire di fronte a manifestanti pro-Palestina. Il suo Dipartimento ha nel frattempo comunicato che Berna non ha cambiato la propria posizione: continua a sostenere una soluzione a due Stati, ma non il riconoscimento attuale della Palestina come Stato.

Ieri in Parlamento, rappresentanti di tutti i partiti hanno presentato per la prima volta una mozione congiunta. La loro richiesta al Consiglio federale: che la Svizzera presenti una mozione urgente all’Assemblea generale dell’ONU per chiedere l’accesso alla Striscia di Gaza e a tutti gli ostaggi.

sala del aprlamento svizzero
115 persone si sono iscritte per parlare durante il dibattito sull’iniziativa “Per una Svizzera da 10 milioni di abitanti” al Consiglio nazionale. Keystone / Alessandro Della Valle

Con una massiccia presenza del suo gruppo parlamentare al Consiglio nazionale, l’UDC chiede sostegno per la sua iniziativa “Per una Svizzera da 10 milioni di abitanti” e ha già depositato la prossima proposta sull’immigrazione.

Oggi il Consiglio nazionale ha discusso l’iniziativa dell’UDC “Per una Svizzera da 10 milioni di abitanti”, che mira a limitare l’immigrazione. Mentre l’UDC mette in guardia da un sovraccarico delle infrastrutture svizzere, i e le rappresentanti di altri partiti accusano il partito d’istigazione all’odio contro le persone straniere e di ipocrisia, per esempio riguardo all’aumento degli affitti. Nessun partito di Governo sostiene l’iniziativa. Non è chiaro se il dibattito si concluderà oggi; secondo il Blick, si sono iscritte a parlare 115 persone, tra cui quasi l’intero gruppo parlamentare dell’UDC.

Nel traffico o nella ricerca di un alloggio, le conseguenze di una popolazione in crescita sono tangibili. Una limitazione porterebbe a un alleggerimento? “Avremmo meno stress da densità, ma una marea di altri problemi”, scrive la SRF. Dalla carenza di personale qualificato alla mancanza di entrate fiscali. Colmare questo divario sarebbe difficile, poiché lavorare di più incontra scarsa approvazione nella popolazione odierna.

Nel frattempo, l’UDC ha già pronta la prossima iniziativa: ieri ha depositato la sua proposta sulla protezione delle frontiere, che chiede tra l’altro controlli sistematici su chi entra nel Paese. Poiché l’iniziativa è in conflitto con l’accordo di Schengen, chi l’ha promossa esorta il Consiglio federale a rinegoziarlo.

il ministro della difesa svizzero martin pfister
La Svizzera deve armarsi rapidamente contro possibili attacchi, afferma il ministro della difesa Martin Pfister. Keystone / Peter Schneider

I droni nelle città europee preoccupano il ministro della difesa Martin Pfister, che non esclude una seconda votazione sui jet da combattimento.

Dopo Copenaghen e Oslo, la notte scorsa anche l’aeroporto di Aalborg, in Danimarca, è stato disturbato da un drone: lo spazio aereo è rimasto chiuso per diverse ore. “Sono preoccupato”, ha detto ieri il ministro della difesa Martin Pfister durante la trasmissione Rundschau della SRF.

Due settimane fa, droni russi sono entrati nello spazio aereo polacco. Intanto le circostanze di quanto accaduto in Scandinavia non sono ancora state chiarite. Pfister non esclude che anche la Svizzera possa diventare un bersaglio di attacchi russi. “Dobbiamo essere pronti molto rapidamente a contrastare tali attacchi”.

Tuttavia, in Svizzera la questione degli armamenti sta incontrando delle difficoltà. Dopo il “malinteso” sul prezzo fisso per i 36 caccia F-35 ordinati agli Stati Uniti, il Consiglio federale si trova di fronte a una decisione difficile. Acquistare meno jet da combattimento? O spendere più dei sei miliardi di franchi approvati dalla popolazione? Pfister sottolinea che 36 jet rappresentano il numero minimo indispensabile per difendere il Paese. Non esclude una nuova votazione.

soccorritori escono da un'ambulanza
In media, la popolazione svizzera genera costi sanitari più elevati rispetto a quella straniera. Keystone / Gaetan Bally

Un rapporto dell’Ufficio federale di statistica smentisce la tesi dell’UDC: le persone di nazionalità straniera in Svizzera generano in media costi sanitari inferiori rispetto a quelle di nazionalità svizzera.

Per concludere, torniamo a parlare di immigrazione. I premi delle casse malati aumenteranno anche l’anno prossimo, come avete potuto leggere nel nostro precedente bollettino. L’UDC propone di ridurre i costi sanitari rendendo più oneroso l’accesso al sistema sanitario per le persone straniere e limitandolo in particolare per chi richiede asilo.

La Tribune de Genève dimostra oggi, sulla base di un rapporto dell’Ufficio federale di statistica, che le persone straniere non sono un fattore di aumento dei costi. Secondo il rapporto, le persone di nazionalità straniera residenti in Svizzera costano al sistema sanitario meno di quelle con cittadinanza elvetica.

Tra il 2019 e il 2022, i costi medi annui sono stati di 3’554 franchi per la popolazione svizzera e di 2’569 franchi per quella straniera. Alcune nazionalità superano la media svizzera, come per esempio l’Italia o la Georgia, mentre le persone provenienti da Paesi come Germania, Francia o Portogallo generano costi nettamente inferiori rispetto agli assicurati e alle assicurate di nazionalità svizzera.

Le persone richiedenti asilo non sono incluse nel rapporto. Tuttavia, secondo i calcoli ufficiali dell’UFSP, nel 2021 rappresentavano poco più di mezzo punto percentuale dei costi totali dell’assicurazione di base.

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