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Russia: proteste xenofobe, 1’350 fermi e 30 feriti a Mosca

(Keystone-ATS) MOSCA – Quasi 1’350 fermi, 30 persone ricoverate negli ospedali per contusioni e ferite, un “bottino” sequestrato di circa 500 oggetti impropri tra coltelli, mazze e spranghe, e due procedimenti penali già aperti contro due distinti gruppi di caucasici. Questo il primo bilancio dei disordini di ieri a Mosca che hanno rischiato di veder la città trasformarsi in un nuovo teatro di guerriglia urbana per le manifestazioni xenofobe degli hooligans nazionalisti contro la comunità caucausica.
Secondo le ricostruzioni riportate stamattina dalla stampa e dalle agenzie russe, ieri a Mosca sono state fermate 1’346 persone, compresi numerosi minorenni, 37 delle quali rischiano conseguenze amministrative, mentre sono già stati aperti due procedimenti penali a carico di due gruppi di caucasici per aver aggredito, rispettivamente, una pattuglia della polizia che li aveva fermati per controlli ed un ragazzo russo “senza motivo”.
E mentre anche a San Pietroburgo ieri si sono temuti disordini (circa 80 i “fermi” effettuati dalla polizia), a Mosca i controlli e i “fermi” – secondo quanto riferito dalla polizia -hanno portato al sequestro di 16 pistole “traumatiche”, 208 armi da taglio e oltre 260 oggetti contundenti tra mazze, manganelli, guanti chiodati e spranghe.
La tensione xenofoba, scattata dopo l’uccisione di un fan dello Spartak che ha innescato la miccia nazionalistica degli hooligans, rischia di registrare nuove escalation nel paese. Sulla vicenda è anche tornato il presidente russo, Dmitri Medvedev, limitandosi però ad apprezzare l’operato “professionale” della polizia.

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