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Salone dell’auto di Ginevra sfida la crisi e guarda a Cina e Usa

(Keystone-ATS) Il mercato dell’auto in Europa sta vivendo uno dei periodi più “neri” della sua storia e l’ombra della crisi si allunga anche sul 2013 che, secondo l’istituto di analisi Polk, sarà il quarto anno “in rosso” con una domanda che non raggiungerà gli 11,5 milioni di vetture, il livello più basso dal 1993. Eppure, in questo scenario per nulla promettente, il Salone dell’auto di Ginevra che domani aprirà le sue porte alla stampa internazionale, sembra ignorare la crisi e, anzi, promette di essere una delle edizioni più ricche di novità, con oltre 100 anteprime mondiali e 32 europee.

Non è un paradosso, ma solo la conferma di due fattori. Il primo è che la kermesse ginevrina da sempre richiama tutti i costruttori mondiali, dai più piccoli ai giganti dell’auto, perché si svolge in un territorio neutro, che non risente cioè dell’influenza di padroni di casa troppo ingombranti come il Salone di Parigi o Francoforte, ed è quindi ritenuta una vetrina ideale sia per esporre le proprie novità di prodotto, sia per intrecciare proficue relazioni per future alleanze.

Il secondo fattore, invece, più contingente, è che proprio in presenza di un mercato europeo in profonda crisi, non c’è migliore vetrina di Ginevra per verificare le nuove tendenze di prodotto e tastare i gusti dei nuovi clienti cinesi, indiani, giapponesi, coreani ma anche americani, a cui l’industria automobilistica europea affida ormai il proprio successo.

Infatti, a differenza del mercato europeo dell’auto, quello mondiale non se la passa affatto male. Anzi. Nel 2012 ha chiuso a circa 71,75 milioni di nuove immatricolazioni, in crescita dell’8,8% rispetto al 2011, e quest’anno le stime di Polk lo danno a quota 73,6 milioni, quindi in ulteriore crescita del 2,5%. Trend che nel 2014, secondo l’istituto di analisi, crescerebbe più del doppio arrivando ad un +5,6% e ad una domanda mondiale di 77,7 milioni di nuove vetture. A trainare il mercato sono, e saranno, i soliti Paesi emergenti dell’area Asia-Pacifico, a cominciare dalla Cina, e dell’America Latina, a cominciare dal Brasile.

Anche gli Stati Uniti continueranno a “tirare”, così come l’Europa dell’Est sarà favorita dalla crescente domanda russa. Insomma, l’unica Cenerentola rimarrà l’Europa occidentale.

Con queste prospettive, non stupisce il grande affollamento al Palexpo ginevrino di supercar e berline di lusso o di sportive e Suv ultraprestazionali. La domanda del lusso si sa, non tramonta mai, soprattutto in periodi di crisi e soprattutto se cresce il numero di ricchi in Cina e nei Paesi emergenti. Ma la tendenza di quest’anno è anche quella dei Suv compatti, che permettono di puntare anche ad una clientela “normale” e negli ultimi anni sono diventati molto trendy pure in Europa.

Lo dimostra la grande quantità di novità in questo segmento presenti a Ginevra. Al momento ci sono nel mondo oltre 200 modelli di Suv destinati, secondo Polk, a salire in fretta, così come le vendite globali di Suv e crossover, passate da 1,5 milioni di unità nel 2000 agli oltre 9 milioni del 2011. E destinate a crescere ulteriormente fino ai previsti 14 milioni entro il 2015.

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