Il re dell’immobiliare Peter Krüger davanti ai giudici
L'imprenditore fallito (qui ritratto con la moglie sull'isola Cayman, nel 96, prima dell'estradizione) il cui processo si apre martedì a Berna, dovrà rispondere di truffa, amministrazione infedele, bancarotta fraudolenta e falsità in documenti.
La giustizia bernese contesta a Krüger, tra le altre cose, di aver trasferito illegalmente negli Stati Uniti circa 24 milioni di franchi e di aver donato parecchi milioni alla moglie subito prima di dichiarare il fallimento.
Nella prima settimana di processo, il Tribunale penale economico bernese ascolterà Peter Krüger e il querelante, ossia la società Dezennium Finanz incaricata della liquidazione dell’ex Banca cantonale di Berna. La seconda settimana sarà riservata alle audizioni dei testimoni mentre nella terza verranno pronunciate le arringhe degli avvocati. Non figurano, nell’ordine del giorno del processo, i 248 milioni di franchi di crediti riconosciuti dall’Ufficio fallimenti della città di Berna a 88 creditori nell’ambito del fallimento Krüger. Questa parte della vicenda è infatti stata regolata, un anno fa, con un concordato tra le parti: la moglie di Krüger aveva versato mezzo milione di tasca sua.
La coppia ha inoltre ceduto alla massa fallimentare mobili un pianoforte Steinway, del valore di 125 000 franchi, e una barca a motore. I creditori si sono in cambio impegnati a non avanzare alcuna rivendicazione sulle residenze dei Krüger a Môtier e a St-Tropez (F). La coppia è sospettata di possedere ancora ingenti somme di denaro depositate negli Stati Uniti, in Canada e nelle Isole Cayman. I mezzi a disposizione della massa fallimentare sono troppo esigui e non permettono di assumere avvocati e investigatori all’estero.
Partito dal nulla, Peter Krüger si era creato negli anni Settanta e Ottanta un impero immobiliare milionario: l’uomo vantava partecipazioni in una cinquantina di ditte. Poi la situazione cambiò improvvisamente e nel 1993 Krüger fuggì in compagnia della moglie Barbara negli USA e poi alle Isole Cayman, lasciando dietro di sé un buco di 250 milioni di franchi. Il 16 maggio 1997 la coppia tornò in Svizzera: il marito dopo che un tribunale aveva accettato la richiesta elvetica di estradizione, la moglie di sua propria volontà.
Dopo il ritorno, Krüger venne posto in detenzione preventiva. Già in giugno ottenne però la scarcerazione, dopo che una terza persona aveva pagato una cauzione di 500 mila franchi. Gli atti dell’inchiesta riempiono 1600 «classificatori federali». La sentenza è attesa per il 28 aprile.
swissinfo e agenzie

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