Suva adotta nuove misure contro frodi assicurative

(Keystone-ATS) La Suva ha comunicato oggi di aver inoltrato la propria proposta relativa a un progetto di legge che permetterebbe agli assicuratori infortuni di ricorrere a investigatori. Ha inoltre adottato nuove misure per smascherare i truffatori evitando la sorveglianza.
La decisione è stata presa a seguito della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), emessa lo scorso 18 ottobre. I giudici di Strasburgo avevano condannato un assicuratore per aver spiato una vittima di infortunio con l’aiuto di detective privati. Secondo la CEDU infatti, le disposizioni attualmente vigenti in Svizzera non legittimano tale pratica.
La Suva ha dunque optato per sospendere temporaneamente i mandati di sorveglianza, distruggendo pure i documenti di casi in corso legati a questa attività, si legge nella nota.
Nonostante la Svizzera abbia la possibilità di ricorrere contro la sentenza di Strasburgo, l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) ha annunciato di voler porre in consultazione entro fine anno un progetto di revisione della legge. Anche la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati ha deciso la scorsa settimana di elaborarne uno.
Una rapida decisione politica che disciplini chiaramente l’utilizzo degli investigatori è auspicata dalla Suva. L’assicurazione con sede a Lucerna afferma nel proprio comunicato di aver già proposto all’UFAS un testo su questo tema che definisce a quali condizioni e in quali luoghi la sorveglianza è tollerata.
Nel frattempo, per contrastare le frodi assicurative, la Suva ha deciso di intensificare gli accertamenti nei casi sospetti ordinando più visite mediche, rafforzando la collaborazione con le autorità e raccogliendo testimonianze per far luce sulla situazione. Nel caso in cui vi fosse il fondato sentore di una truffa, ulteriori controlli verrebbero effettuati, soprattutto se dagli indizi dovesse emergere che una persona stia lavorando sebbene risulti ancora in malattia.
“Per noi è di centrale importanza amministrare i premi versati con oculatezza ed erogare le prestazioni solo a quegli assicurati che ne hanno il diritto”, ha dichiarato Roger Bolt, responsabile del team antifrode della Suva, citato nella nota.