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Tre militari a processo a 7 anni da incidente con 26 feriti

L'incidente aveva provocato numerosi feriti. KEYSTONE/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Tre militari compaiono oggi davanti al Tribunale militare di Coira in relazione all’incidente fra blindati avvenuto a Bure (JU) sette anni fa, che aveva causato il ferimento di 26 soldati e danni per quasi mezzo milione.

Il tenente che dirigeva il convoglio di blindati è accusato di aver impartito ordini sbagliati, un autista avrebbe commesso un errore di guida mentre un altro aveva consumato stupefacenti. La sentenza è prevista per giovedì sera.

Il 9 novembre 2010, nell’ambito dell’esercitazione “Attaco”, tre mezzi blindati Piranha si erano scontrati sulla piazza d’armi di Bure (JU). Il tenente aveva ordinato ai veicoli di mantenere una distanza di 10 metri l’uno dall’altro mentre viaggiavano a una velocità di 80 km/h, precisa l’atto d’accusa che l’ats si è procurato a seguito di un articolo sull’incidente pubblicato dal Blick.

A questa velocità un veicolo blindato necessita di 58 metri per frenare completamente, la distanza imposta era quindi insufficiente a garantire la sicurezza. L’ultimo mezzo del convoglio non si era accorto per tempo che il blindato davanti aveva frenato e lo aveva tamponato. Il penultimo veicolo, per effetto dell’urto, era a sua volta entrato in collisione con il blindato che lo precedeva. In totale tre mezzi erano rimasti coinvolti nell’incidente e 26 soldati erano rimasti feriti. I danni sono ammontati esattamente a 457’539 franchi.

L’ufficiale è accusato di lesioni colpose, abuso e sperpero di materiali nonché incitamento alla violazione delle regole della circolazione. Per la giustizia militare ha messo in pericolo la vita dei subalterni e la collisione a catena avrebbe potuto essere evitata se fossero state rispettate le distanze di sicurezza.

L’autista dell’ultimo blindato è anch’egli accusato di lesioni colpose, abuso e sperpero di materiali nonché infrazione alle norme della circolazione per non aver frenato immediatamente quando la polvere gli ha impedito di vedere il mezzo davanti a sé. Inoltre sapeva che la distanza di sicurezza necessaria non era rispettata.

L’altro autista non ha commesso errori di guida, ma era sotto l’effetto di stupefacenti. L’esame del sangue ha rilevato tracce di ecstasy, cannabis e cocaina. Ha coscientemente consumato queste droghe tre giorni prima dell’incidente anche se l’esercito pratica la politica della tolleranza zero in materia di stupefacenti, precisa l’atto di accusa.

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