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Italia: morto taxista picchiato per aver investito un cane

Questo contenuto è stato pubblicato il 11 novembre 2010 - 18:35
(Keystone-ATS)

MILANO - Non ha retto ai calci, ai pugni, alle ginocchiate alla testa. A un mese dal brutale pestaggio subìto mentre cercava di scusarsi dopo aver investito un cane con il suo taxi, al quartiere Stadera, alla periferia sud di Milano, il cuore del taxista Luca Massari, 45 anni, ha ceduto. E per la Procura Luca è stato ucciso volontariamente.
Alle 11.15, nel reparto di Neurologia dell'ospedale Fatebenefratelli, è morto per arresto cardiaco, causato, però, dalle lesioni al capo che l'uomo aveva subìto per le botte dategli da Morris C., 31 anni, e dai fratelli Piero e Stefania C., 26 e 28 anni, che ora si trovano in carcere con l'accusa non più di tentato omicidio ma di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi.
Morris C., dopo il fermo, raccontò di aver picchiato il taxista perchè gli "aveva fatto venire i nervi", Piero C. aveva detto di averlo colpito a lungo allo stomaco e al torace. I fratelli C. sono indagati anche per le minacce rivolte ad alcuni testimoni del quartiere ai quali, perchè stessero zitti, era anche stata bruciata la macchina.

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