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Usa: allarme crimini d’odio, numero più alto dal 2008

È allarme per i crimini d'odio in America, specialmente per l'aumento dei casi nei confronti degli asiatici. KEYSTONE/EPA/JENNI GIRTMAN sda-ats

(Keystone-ATS) È allarme per i crimini d’odio in America. Secondo gli ultimi dati dell’Fbi il numero di questi reati segnalati a livello nazionale è aumentato notevolmente nel 2020 (oltre 7.700), arrivando ai massimi dal 2008.

I crimini d’odio sono aumentati del 6% rispetto all’anno prima, ma quelli contro gli asiatici nell’anno del covid hanno segnato addirittura un +70% rispetto al 2019.

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Nonostante questo si tratta di un numero relativamente basso (274 segnalati) rispetto a quelli contro gli afroamericani (a +40% dall’anno prima), arrivati a 2.755, che li rende – con ampio margine – il gruppo razziale più preso di mira.

L’Fbi considera crimini d’odio quelli che sono “motivati da pregiudizi verso razza, etnia, discendenza, religione, orientamento sessuale, disabilità e identità di genere”.

Il ministro della Giustizia Usa, Merrick Garland, ha osservato che peraltro i dati “non tengono conto dei molti crimini d’odio che non vengono denunciati”. “Questi crimini e altri incidenti legati ai pregiudizi instillano la paura in intere comunità e minano i principi su cui si regge la nostra democrazia”, ha aggiunto, sottolineando come “tutte le persone in questo paese dovrebbero essere in grado di vivere senza timore di essere attaccate o molestate a causa di dove vengono, che aspetto hanno, chi amano o chi pregano”.

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