Usa puntano via libera Onu a forza internazionale per Gaza
Gli Stati Uniti hanno inviato a diversi membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu una bozza di risoluzione per l'istituzione di una forza internazionale a Gaza per almeno due anni.
(Keystone-ATS) Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali la risoluzione darebbe agli Stati Uniti e ai paesi partecipanti un ampio mandato per governare e offrire sicurezza nella Striscia fino alla fine del 2027, con la possibilità di allungare il mandato.
La risoluzione farà da base alle trattative fra i membri del Consiglio di Sicurezza con l’obiettivo di istituire la forza internazionale nelle prossime settimane e dispiegare le prime truppe in gennaio.
Secondo una copia della bozza pubblicata da Axios, la cosiddetta Forza internazionale di stabilizzazione (Isf) sarà incaricata di proteggere i confini della Striscia di Gaza con Israele ed Egitto, di garantire la sicurezza dei civili e delle zone umanitarie e di addestrare nuovi agenti di polizia palestinesi con cui collaborerà.
Il mandato della forza apparentemente includerà il disarmo di Hamas, con la bozza che afferma che l’Isf “stabilizzerà l’ambiente di sicurezza a Gaza assicurando il processo di smilitarizzazione della Striscia di Gaza, inclusa la distruzione e la prevenzione della ricostruzione delle infrastrutture militari, terroristiche e offensive, nonché la dismissione permanente delle armi dei gruppi armati non statali”.
La bozza afferma inoltre che l’Isf svolgerà “compiti aggiuntivi che potrebbero essere necessari a supporto dell’accordo di Gaza” e che sarà istituito e opererà “in stretta consultazione e cooperazione con Egitto e Israele”. La risoluzione chiede di concedere al Board of Peace proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump i poteri di “un’amministrazione di governo transitoria con personalità giuridica internazionale che definirà il quadro e coordinerà i finanziamenti per la riqualificazione di Gaza in conformità con il Piano globale, finché l’Autorità Palestinese non avrà completato in modo soddisfacente il suo programma di riforme”.
Secondo una fonte di Haaretz, la proposta risponde a molte delle richieste di Israele ed è stata concordata in anticipo con quest’ultimo.