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USA: candidato di Trump si ritira dopo chat con post razzisti

Keystone-SDA

Il candidato di Donald Trump per guidare l'Office of Special Counsel, il "tutore dell'integrità" del governo americano, ha annunciato il suo ritiro dopo è comparsa una chat in cui confessava di avere "una vena nazista" e rilaciava commenti di stampo suprematista.

(Keystone-ATS) Paul Ingrassia, che avrebbe dovuto essere confermato al Senato domani, ha detto in un post “di non avere i voti dei repubblicani”. Il leader della maggioranza al Senato, John Thune, aveva auspicato che la Casa Bianca ritirasse la nomina, preannunciando che “non sarebbe passata”. Almeno altri tre repubblicani avevano dichiarato che avrebbero votato contro la nomina.

In una chat di gruppo con altri repubblicani rivelata da Politico, Ingrassia, avvocato e commentatore politico italo-americano con ruoli di governo, ha scritto di avere “una vena nazista” e che la festa di Martin Luther King Jr dovrebbe essere cancellata. “MLK Jr era il George Floyd degli anni ’60 e la sua ‘festa’ dovrebbe essere abolita e gettata nel settimo cerchio dell’inferno”, ha scritto nel gennaio 2024.

Nel maggio seguente, durante una discussione sul personale della campagna di Trump in Georgia incaricato dei rapporti con gli elettori delle minoranze, Ingrassia affermò che una collaboratrice “non mostrava abbastanza deferenza verso i Padri fondatori, in quanto bianchi”.

Un partecipante alla chat scherzò: “Paul appartiene alla Gioventù hitleriana con l’Obergruppenführer (un alto grado delle SS, ndr) Steve Bannon”. Ingrassia rispose: “Devo ammettere che a volte ho una vena nazista”.

In un altro messaggio scrisse: “Mai fidarsi di un cinese o di un indiano. Mai”, riferendosi a Vivek Ramaswamy, ex candidato repubblicano alla presidenza e poi sostenitore di Trump. Un mese dopo commentò: “I neri si comportano così perché è il loro stato naturale. Non puoi cambiarli. Prova: tutta l’Africa è una fogna e lo sarà sempre”.

Durante la stessa conversazione, nel maggio 2024, quando gli venne detto che sembrava un “nazionalista bianco”, Ingrassia ribatté: “Difendere i nostri fondatori non è essere nazionalisti bianchi”. Poi pubblicò un’immagine dei Padri fondatori, aggiungendo: “Dobbiamo celebrare gli uomini bianchi e la civiltà occidentale, e non mi tirerò mai indietro su questo”.

Il candidato di Trump, riferisce Politico, ha avuto legami con il suprematista bianco e negazionista dell’Olocausto Nick Fuentes (ricevuto anche da Trump a Mar-a-Lago nel novembre 2022), e con Andrew Tate, influencer di estrema destra accusato nel Regno Unito di stupro e tratta di esseri umani.

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