Il G8 evidenzia le carenze della polizia svizzera
A tre settimane dal vertice di Evian, gli effettivi della polizia si dimostrano insufficienti. Soprattutto sul lato svizzero del lago Lemano.
Le carenze minacciano lo statuto internazionale della Svizzera e il suo ruolo di paese ospite di importanti incontri e istituzioni internazionali.
«Se i problemi attuali dovessero ripetersi in futuro, la capacità di Ginevra e della Svizzera di organizzare incontri di livello internazionale sarà messa in discussione», afferma Pierre Aepli, presidente del comitato svizzero per il vertice dei G8.
Il compito di Aepli è proprio quello di garantire la sicurezza sul lato svizzero del lago Lemano, durante il vertice dei sette paesi più industrializzati e della Russia. E l’ex-capo della polizia cantonale vodese non è il solo ad avere dubbi sulla capacità elvetica di rispondere adeguatamente alla presenza dei capi di Stato.
«Se la Svizzera tiene ad essere sede di importanti incontri deve dotarsi dei mezzi necessari», ribadisce anche Jean-René Fournier, responsabile della giustizia e della polizia nel consiglio di Stato vallesano. I suoi dubbi li ha addirittura espressi pubblicamente, in un corsivo su un quotidiano.
«Le risorse di polizia elvetiche sono notoriamente insufficienti», continua Pierre Aebli.
Mancano 700 poliziotti
Nel caso del mega-vertice, la direttrice della polizia ginevrina, Micheline Spoerri, ha fatto i calcoli: nella città si Calvino mancano almeno 1500 poliziotti per far fronte alle dimostrazioni annunciate dagli anti-globalizzazione. All’inizio della settimana gli altri cantoni hanno concesso un rinforzo di 800 unità. Queste appoggeranno i 1800 poliziotti già mobilitati dai cantoni Vaud, Vallese e Ginevra.
Mancano dunque ancora 700 uomini per assicurare l’operatività del concetto di sicurezza. Il Consiglio federale ha addirittura sondato la possibilità di convogliare sul posto dei poliziotti tedeschi. Si decide venerdì se formalizzare la richiesta alla Germania.
L’accresciuta necessità di sicurezza è data dalla profonda trasformazione vissuta da questi incontri internazionali. Non bisogna più solamente difendere i grandi del mondo, è necessario anche tenere a bada la crescente massa di manifestanti. E la maggior parte delle azioni di protesta sono previste sul suolo elvetico.
Dimostranti ovunque
«All’inizio escludevamo le azioni anti-global su suolo elvetico. Pensavamo che le dimostrazioni si sarebbero svolte nelle immediate vicinanze di Evian, dove si incontrano i capi di Stato, dunque in Francia», spiega Jean-Christophe Sauterel, portavoce della polizia vodese.
«Ma la situazione – contina il portavoce – è evoluta nelle ultime settimane. Gli obiettivi dei manifestanti si moltiplicano».
Sauterel elenca poi le sfide che aspettano gli uomini della polizia: «Dobbiamo garantire la sicurezza dei delegati – alcune centinaia provenienti dagli otto paesi che partecipano – dall’aeroporto a ad Evian. Poi, per tutto il periodo, quella degli altri ospiti della conferenza che risiedono a Losanna e raggiungono il lato francese del lago quotidianamente. Inoltre ci sono dozzine di manifestazioni previste dagli oppositori fra Ginevra e Losanna».
Problemi strutturali da risolvere
Per Aepli questa situazione che si annuncia difficile non è veramente una sorpresa. “Il problema è stato identificato da diversi anni. E una soluzione ci sarebbe stata”, ricorda l’ex-capo della polizia cantonale vodese.”Ma Berna ha congelato il progetto nel 2001″, spiega Jean-Christophe Sauterel.
I responsabili sperano che il progetto che prevedeva la creazione di un contingente di 1’000 uomini specializzati nella sicurezza degli incontri internazionali ritorni sul tappeto.
swissinfo, Anna Nelson e Frédéric Burnand, Ginevra
(traduzione: Daniele Papacella)
In Svizzera circa 10’000 uomini garantiranno la sicurezza
5’600 saranno i soldati inviati da Berna
Vaud, Ginevra e Vallese mobilitano 2’000 poliziotti
Gli altri cantoni 800
Mancano circa 700 unità
In tutto la Svizzera conta 17’000 poliziotti
In Francia saranno presenti 18’000 poliziotti e soldati
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