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Il Tribunale federale vuole lavorare in pace

Per giudici e politici, Martin Schubarth dovrebbe andarsene subito Keystone

Anche la massima istanza giudiziaria del paese vorrebbe le dimissioni immediate di Martin Schubarth, il giudice che aveva sputato su un giornalista.

Ma, contrariamente alle commissioni parlamentari, non vuole chiederne la destituzione.

Dopo la bufera sollevata dal caso di Martin Schubarth, il giudice che in febbraio aveva sputato contro un giornalista, il Tribunale federale (TF) vuole ora tornare al più presto alla normalità. E chiede che sia subito nominato un successore al magistrato dimissionario.

Martedì, nel corso di in una conferenza stampa, il presidente del TF, Heinz Aemisegger, si è detto molto deluso che la vicenda non sia ancora conclusa. E ritiene «totalmente incomprensibile» la decisione di Schubarth, di dimettersi soltanto per la fine di giugno del 2004.

In particolare, Aemisegger deplora il fatto che da 8 mesi il tribunale lavora con 29 giudici invece di 30. Ma nonostante i rimproveri indirizzati al giudice dimissionario, il presidente è contrario all’idea di destituirlo. E non vede nemmeno l’interesse di una procedura penale contro Schubarth.

Un rapporto molto buono

D’altro canto, la più alta istanza giudiziaria del Paese si dice pronta ad applicare un certo numero di raccomandazioni formulate nel rapporto delle commissioni di gestione delle Camere, che ritiene molto buono.

In particolare, per quanto concerne le osservazioni delle commissioni della gestione sulle modalità di funzionamento, il TF si dice pronto a trattare in modo più aperto i problemi che potrebbero sorgere in seno all’una o all’altra delle differenti corti.

Richieste dimissioni immediate

Lunedì, le commissioni della gestione delle Camere federali avevano chiesto le dimissioni immediate del magistrato, già sospeso dalle sue funzioni. In caso contrario, il parlamento dovrebbe valutare l’opportunità di destituirlo, o perlomeno di ridurgli lo stipendio.

Le commissioni parlamentari della gestione giungono a questa conclusione in un rapporto sulla alla vicenda dello sputo e ad altre irregolarità commesse da Schubarth.

Lo stesso Schubarth ha annunciato l’intenzione di dimettersi a fine giugno, ma per le commissioni, in questo lasso di tempo il magistrato sarebbe «un peso morto», che continuerebbe a percepire uno stipendio di 326’000 franchi annui.

Le conclusioni del rapporto delle commissioni della gestione poggiano essenzialmente sulla vicenda dello sputo, ma l’incidente ha messo in luce anche altre situazioni di malessere.

I deputati hanno accertato che in un caso, quando era presidente della Corte di cassazione penale, il magistrato ha ignorato il parere contrario espresso da un collega, affermando che la sentenza era stata decisa all’unanimità.

In altre circostanze il giudice non avrebbe rispettato il principio della collegialità e con il suo «carattere difficile» avrebbe provocato tensioni all’interno della Corte.

La costituzione non prevede la destituzione di un giudice

Gli specialisti di diritto costituzionale guardano però con scetticismo alla proposta delle commissioni della gestione, che hanno suggerito di destituire Martin Schubarth attraverso un decreto federale urgente.

L’elezione dei giudici di Mon Repos – spiega Pierre Tschannen, professore di diritto pubblico dell’università di Berna – è regolata dalla legge federale sull’organizzazione giudiziaria e tale testo non prevede l’eventualità della destituzione.

Il diritto di sorveglianza, esercitato dal parlamento sulla giustizia, non gli concede tali prerogative. Gli consente semplicemente di vegliare sul buon andamento amministrativo dei tribunali.

Della stessa opinione Walter Haller, professore di diritto costituzionale dell’università di Zurigo. Non vi sono basi legali, afferma, che permettano di avviare procedure per la destituzione di un magistrato.

Se si vuole agire in questo senso, bisognerà prima modificare la legge. L’indipendenza del potere giudiziario è garantita dalla Costituzione: destituire un giudice attraverso un decreto ad hoc sarebbe un’operazione «dubbia».

swissinfo e agenzie

Martin Schubarth fu nominato giudice federale nel 1982, su proposta del partito socialista svizzero (PS), dal quale il giudice dimissionò nel dicembre del 2002.

Il noto professore di diritto ha 61 anni e d è titolare di una cattedra all’università di Basilea.

Nel biennio 1997/98, Schubarth fu vice-presidente e nel 1999/2000 presidente del Tribunale federale.

Dal 1999 al 2002, il giudice ricoprì anche la carica di presidente della Corte di cassazione.

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