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La nuova legge sui cartelli preoccupa le aziende

Il mercato della birra: uno dei settori dove le autorità sono già intervenute negli ultimi anni per combattere intese illecite Keystone

A sei mesi dalla sua entrata in vigore, la nuova legge sui cartelli comincia ad attirare seriamente l'attenzione delle aziende.

Secondo la Commissione della concorrenza, saranno importanti soprattutto i suoi effetti preventivi per combattere le intese illecite.

“L’economia si è resa conto che l’inasprimento della legge va preso sul serio”, ha affermato Walter Stoffel, presidente della Commissione della concorrenza (Comco), in una conferenza stampa tenuta lunedì a Berna.

Numerose imprese si sono infatti rivolte negli ultimi mesi all’organo di sorveglianza, chiedendo informazioni merito all’applicazione e alla portata delle nuove disposizioni legali.

L’impatto delle nuove misure introdotte dal 1° aprile per combattere i cartelli non può comunque ancora essere valutato.

Periodo di transizione

Walter Stoffel ha ricordato che l’economia può ancora approfittare del periodo di transizione che scadrà a fine marzo 2005. Dopo tale data la Comco potrà multare direttamente i comportamenti illeciti.

Secondo la vecchia legge in materia, una multa poteva essere inflitta soltanto in caso di recidiva. Ogni prima infrazione era praticamente “gratuita”.

In futuro potranno venir perseguite invece tutte le violazioni della regolamentazione in vigore.

E le multe rischiano di essere salate: possono infatti raggiungere il 10% del fatturato conseguito da un’azienda sull’arco degli ultimi 3 anni.

Non è comunque l’obiettivo principale della Comco infliggere multe possibilmente elevate. L’effetto preventivo è molto più importante.

La legge raggiunge il massimo dell’efficacia se la Comco non deve ricorrere neppure a una sanzione, ha spiegato il suo presidente.

Condono per i “pentiti”

“Sulla base delle esperienze raccolte in altri paesi ci vogliono generalmente uno a due anni prima che di poter intravedere gli effetti di simili misure repressive”, ha aggiunto Stoffel.

Tra le altre novità legali che potrebbero scoraggiare gli abusi figura anche la nuova regola per i “pentiti”, destinata a lottare contro l’omertà e a favorire le delazioni.

Le imprese che denunciano i cartelli ai quali hanno partecipato e che contribuiscono al loro abbattimento potranno essere esonerate totalmente o parzialmente dalle sanzioni.

Non ci si deve però attendere che la Comco decida sanzioni già il prossimo aprile. Le esperienze fatte in altri paesi mostrano che sono necessari uno o due anni prima che il sistema funzioni.

Interrogativi delle aziende

Nella fase transitoria, l’organo di vigilanza è impegnato a dare consulenza alle imprese.

Esse devono approfittare del tempo a disposizione per adeguarsi alle nuove esigenze.

Nei sei mesi passati, la Comco ha fornito ragguagli in una trentina di casi, specialmente ad aziende del settore finanziario e assicurativo.

C’è molta incertezza, ha rilevato Patrik Ducrey, portavoce della Comco.

La questione che ricorre maggiormente riguarda il concetto di “posizione dominante” di un’impresa e l’abuso di tale situazione.

Tale circostanza è molto più difficile da valutare rispetto ad esempio a un’intesa sui prezzi.

Mancanza di personale

Non si sa ancora se l’organo di sorveglianza avrà personale a sufficienza per applicare la nuova legge.

La Comco intendeva aumentare di 15 il numero dei suoi effettivi, pari attualmente a 55. Tuttavia ha potuto creare finora solo dieci posti supplementari.

Rolf Dähler, direttore della Comco, si è detto comunque soddisfatto.

Non è infatti possibile assumere così tante persone in una volta, dal momento che la loro formazione di base dura circa un anno.

In caso contrario, invece di condurre delle inchieste si fa soltanto formazione, ha sottolineato Dähler.

swissinfo e agenzie

La revisione della legge sui cartelli è entrata in vigore il 1 aprile 2004.
Le aziende che infrangono le disposizioni legali attraverso intese illecite sui prezzi o le tariffe rischiano multe fino al 10% del fatturato degli ultimi 3 anni.
I cartelli e gli altri ostacoli alla concorrenza fanno perdere all’economia svizzera da 2 a 3,5 miliardi di franchi all’anno.

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