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La Svizzera ribadisce il suo impegno in Iraq

La Svizzera darà una mano nell astesura della nuova costituzione irachena Keystone Archive

La Svizzera vuole proseguire il suo lavoro politico e umanitario in Iraq. È quanto ha sostenuto in occasione della conferenza dei donatori in Giordania.

Un esperto svizzero di federalismo fungerà inoltre da consulente del parlamento iracheno per la redazione della nuova costituzione.

Attualmente la Svizzera è presente in Iraq con un ufficio di collegamento. Sul piano umanitario, la Svizzera vuole proseguire con i suoi programmi sanitari e di sanificazione dell’acqua avviati due anni fa, ha indicato all’agenzia ats Jean-Philipp Jutzi, portavoce della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).

D’altro canto, Berna intende intensificare il sostegno alla creazione di organizzazioni non governative (ONG) locali. Inoltre, ancora nel corso dell’anno darà avvio a dei corsi di formazione per i giovani diplomatici e impiegati dei ministeri iracheni.

Stando a Jutzi, l”insegnamento prevede corsi dedicati alla negoziazione internazionale, ai diritti dell’uomo e al controllo democratico delle forze armate.

Esperto di federalismo

La Svizzera ha risposto favorevolmente anche alla richiesta di Bagdad di fornirgli un esperto di federalismo, ha proseguito il portavoce. Questi sarà incaricato di aiutare gli iracheni a redigere la loro nuova costituzione, che dovrà essere votata a metà agosto prima delle elezioni di dicembre. La data di partenza dell’esperto svizzero non è ancora stata fissata.

Nel corso della conferenza dei donatori sull’Iraq in corso in Giordania, la Svizzera ha ribadito la volontà di annullare l’80% del debito iracheno nei suoi confronti, vale a dire 240 dei 300 milioni dovuti, volontà già annunciata nel quadro dei negoziati del Club di Parigi, che riunisce i paesi creditori.

La DSC finanzia in Iraq progetti per 2 milioni di franchi, contro gli 1,7 milioni del 2004 e gli 8,3 milioni del 2003.

Ricreare un clima di fiducia in Iraq

Apertasi lunedì sulle rive del Mar Morto, la conferenza dei donatori – organizzata dal Fondo internazionale per la ricostruzione dell’Iraq (Irffi) – mira a tracciare un bilancio della situazione in Iraq e ricreare un clima di fiducia per favorire gli investimenti per la ricostruzione.

Preoccupati per l’instabilità dell’Iraq e per i timori di gravi ripercussioni regionali e internazionali, gli organizzatori si aspettano inoltre che le nuove autorità di Baghdad presentino progetti a breve termine, che con la loro rapida realizzazione possano ricreare un clima di ottimismo in un paese scosso da episodi di violenza sempre più cruenti.

I due giorni di lavori della Conferenza dei donatori, la prima dopo le elezioni del 30 gennaio scorso, segue di appena un mese la Conferenza internazionale per l’Iraq che si è svolta a Bruxelles.

Nell’ottobre 2003, poco dopo il termine delle maggiori operazioni militari delle forze della coalizione in Iraq, i 60 paesi donatori riuniti a Madrid avevano stanziato 33 miliardi di dollari per il periodo 2004-2007. Un fondo di un miliardo di dollari, equamente diviso, è inoltre gestito da Banca Mondiale e Nazioni Unite.

swissinfo e agenzie

La conferenza dei paesi donatori si svolge tra il 18 e il 19 luglio sulle rive del Mar Morto, in Giordania.
Vi partecipano rappresentanti di 60 Stati e organizzazioni, tra cui la Svizzera.

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