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Mafia, sono passati dalla Svizzera i beni di Ciancimino

5 miliardi di lire a Friburgo e 21 a Lugano, passando per Zurigo: le tappe dei beni portati all'estero da Vito Ciancimino Keystone

Mercoledì è stato arrestato in Italia Francesco Zummo, prestanome di Vito Ciancimino. I capitali "dubbi" sono passati per Zurigo, Friburgo e Lugano.

Gli investigatori della Divisione investigativa antimafia di Palermo hanno arrestato per concorso in associazione mafiosa l’imprenditore Francesco Zummo, 69 anni. Zummo è accusato di aver fatto da prestanome a Vito Ciancimino, l’ex sindaco del capoluogo siciliano condannato per mafia.

Il giudice ha inoltre ordinato il sequestro preventivo di alcuni beni riconducibili a Zummo e disponibilità bancarie per un valore complessivo di circa 100 miliardi di lire. Zummo è inoltre ritenuto responsabile di avere spostato in istituti di credito all’estero e in particolare in Svizzera, grosse somme di denaro di provenienza illecita. Oltre ai riscontri documentali, Zummo è accusato da alcuni collaboratori di giustizia di essere stato in passato “a disposizione” di Cosa nostra.

Le indagini della Dia hanno ricostruito i movimenti bancari dei capitali ritenuti illeciti. Secondo gli inquirenti, i capitali negli anni 1996-1997 sono partiti dal Banco di Sicilia di Palermo-Borsa Titoli per approdare all’Euroamerica Gestioni Sim, e poi trasferiti al Banco di Sicilia International di Lussemburgo, alla filiale del Credit Suisse di Friburgo (oltre cinque miliardi di lire) e verso la sede di Milano del Monte dei Paschi di Siena (21 miliardi, che poi sarebbero stati trasferiti nel giugno del ’98 alla Banca del Gottardo di Lugano).

Lo sviluppo degli accertamenti ha consentito agli investigatori di individuare in Lussemburgo conti cifrati intestati a nomi di fantasia (‘Offman’ e ‘Keller’) su ciascuno dei quali sono stati trovati circa 15 miliardi di lire.

Per gli investigatori, gran parte dei capitali portati all’estero sarebbero stati realizzati da Vito Ciancimino e da altri affiliati a Cosa nostra.

Secondo l’accusa Zummo, ma anche il suo socio Francesco Civello, avrebbero svolto un ruolo di prestanome per conto di Ciancimino, movimentando sue disponibilità bancarie a partire dal 1976 su conti aperti presso l’Ubs di Zurigo, nei quali sono affluiti grossi capitali provenienti da altri istituti di credito esteri, in particolare dalla Canadian Imperial Bank di Montreal.


swissinfo e agenzie

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