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“Non poteva andare meglio”

Su e giù per le montagne. In bici... Keystone

È calato il sipario sui mondiali di mountain bike organizzati in Ticino. I primi bilanci degli organizzatori sono permeati da una grande soddisfazione.

Un sentimento diffuso. Atleti appagati, spettatori e giornalisti numerosi. Ed i complimenti della federazione ciclistica internazionale.

Per una settimana il Ticino è dunque tornato al centro dell’interesse degli appassionati delle due ruote. Sette anni or sono lo era stato grazie ai campionati mondiali di ciclismo su strada ed i suoi campioni.

Quest’anno si è invece pedalato…sullo sterrato, in montagna, su e giù per impervi sentieri.

Un appuntamento sicuramente più di nicchia rispetto a quello del 1996, ma che si è tuttavia rivelato un nuovo, significativo successo.

Circa 40’000 spettatori sull’arco delle diverse giornate di competizione, più di 300 giornalisti accreditati, ore ed ore di immagini televisive diffuse in tutta Europa.

“Non potevamo sperare di meglio. Bel tempo, spettatori numerosi, atleti soddisfatti per la qualità dei percorsi”, rileva Marco Zon, vice presidente del comitato organizzatore.

“Pure la stessa Unione ciclistica internazionale (UCI) si è complimentata per la riuscita dell’evento. Tanto che gli esperti dell’UCI lo hanno addirittura paragonato ai mondiali ticinesi del 1996, quelli ormai assurti a modello organizzativo, sportivo e di successo di pubblico”, aggiunge Zon.

Immagine, promozione

E dopo le gare? Oltre agli exploit sportivi, cosa resta ora che la competizione è terminata? È chiaro che il Ticino ne esce piuttosto bene.

“Abbiamo sicuramente venduto un buon prodotto”, sottolinea con fierezza Marco Zon.

“Proprio grazie a questi mondiali”, aggiunge Michela Fiscalini di Ticino Turismo, “è dalla scorsa primavera che la nostra regione beneficia di finestre e di presentazioni sulle riviste specialistiche. Avvenimenti del genere sono dei mezzi utilissimi per far conoscere il Ticino”.

Ma non è il Festival di Locarno

Non esistono tuttavia ancora cifre complessive concernenti, ad esempio, gli eventuali impulsi turistici od economici. Forse saranno pure difficilmente quantificabili.

“L’affluenza esterna, soprattutto dalla Svizzera tedesca e dalla vicina Lombardia, è stata soddisfacente”, si limita a commentare Ticino Turismo.

Quel che è certo è che si è trattato di un’ulteriore vetrina promozionale. Accanto ad avvenimenti radicati e famosi come il Festival del film di Locarno od Estival Jazz a Lugano che generano immediatamente un elevato numero di pernottamenti, quest’anno ha trovato spazio pure questo mondiale.

Una novità. Un appuntamento singolo, di tutt’altro genere rispetto ai rinomati festival. Sportivo, dinamico, fors’anche innovativo. Quasi a voler aggiungere nuovi colori allo spettro delle attività nel cantone. In un certo senso quasi un investimento nel futuro.

Michela Fiscalini concorda: “Avvenimenti del genere possono avere una risonanza importante sul momento. E generare un indotto futuro, attirando nuovi appassionati di mountain bike, ma non solo, dalle nostre parti”.

Intanto, dopo i fasti di Lugano 1996, il Ticino si è nuovamente dimostrato una zona privilegiata per l’organizzazione di competizioni ciclistiche. Un vanto di cui l’immagine regionale non potrà che beneficiare.

swissinfo, Marzio Pescia

Dominio francese: ben 18 medaglie conquistate;
La Svizzera ottiene 5 medaglie, di cui 3 ori;
Germania: 7 medaglie ( 1 oro);
Polonia, Repubblica Ceca e Spagna: 3 medaglie;
L’Italia ha conquistato una sola medaglia d’argento.

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