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Oro della BNS: ancora divergenze sugli aiuti all’AVS

Continua il dibattito sull'impiego dei proventi della vendita delle eccedenze aurifere della BNS Keystone Archive

Consenso in Parlamento sulla quota per la Fondazione Svizzera solidale, ancora nessuna intesa invece sui fondi destinati all'AVS.

Il Consiglio degli Stati appoggia la Fondazione Svizzera solidale, ma è in disaccordo con l’intenzione del Nazionale di fare in futuro un gesto supplementare in favore dell’AVS. Se fra 30 anni il popolo non volesse più saperne della Fondazione, il ricavato della vendita di oro in esubero della Banca nazionale svizzera (BNS) dovrebbe essere versato per due terzi ai cantoni e per un terzo alla Confederazione.

Con 36 voti contro 7 i senatori hanno respinto le proposte di Hans Hess (PLR/OW) e Christoffel Brändli (UDC/GR), che chiedevano di rinunciare alla Fondazione solidale. I due senatori sostengono che la situazione finanziaria della Confederazione è nettamente peggiorata con il crollo di Swissair: la Svizzera non può quindi più permettersi una Fondazione solidale.

Il presidente della Camera dei cantoni Franz Wicki (PPD/LU) e il ministro delle finanze Kaspar Villiger hanno invece respinto ai mittenti questa tesi «affossatrice». Le recenti catastrofi hanno fatto capire agli svizzeri l’importanza della solidarietà e hanno rafforzato i valori etici e la coesione nazionale: le fondamenta della Confederazione sono state scosse ma sono ancora intatte, hanno argomentato.

Ripartizione della vendita di oro

Il ricavato delle 1.300 tonnellate di oro in esubero della BNS, del valore di 20 miliardi di franchi, dovrebbe essere versato in parti uguali ad AVS, cantoni e Fondazione solidale. Trascorsi 30 anni, il popolo sarebbe nuovamente chiamato alle urne per decidere se mantenere in vita la Fondazione. Se ciò non avvenisse, secondo 28 senatori su 14 e contro il parere della commissione, il capitale rimasto dovrebbe essere versato per due terzi ai cantoni e per un terzo alla Confederazione.

Questa soluzione ha il vantaggio di rispettare la ripartizione prevista dalla Costituzione federale, ha affermato Theo Maissen (PPD/GR). Secondo il senatore grigionese verrebbe così fatto un gesto a favore dei cantoni, che per 30 anni rinunceranno a una parte dell’oro della BNS.

La Camera alta non ha quindi voluto modificare il proprio controprogetto all’iniziativa popolare dell’UDC, che chiede di destinare immediatamente tutto il ricavato della vendita dell’oro della BNS all’AVS e allinearsi alla proposta del Consiglio Nazionale.

La Camera del popolo propone che trascorsi 30 anni, se l’elettorato deciderà di non più appoggiare la Fondazione, il patrimonio venga suddiviso in parti uguali tra AVS, cantoni e Confederazione. Questa soluzione, sostenuta anche dal Consiglio federale, ha il vantaggio di essere coerente e logica, si è rammaricato a nome della commissione Wicki, che ha difeso invano il compromesso.

Anche Eugen David (PPD/SG) e Ernst Leuenberger (PS/SO) hanno difeso inutilmente il compromesso adottato dal Nazionale. L’iniziativa UDC, hanno detto, è molto popolare, appoggiando la soluzione della Camera bassa avremmo lanciato questo messaggio: vogliamo fare del bene per 30 anni, in seguito favorire l’AVS con aiuti finanziari. La proposta di allinearsi al Consiglio nazionale è stata tuttavia stata respinta con 31 voti contro 9. Il dossier torna ora al Nazionale.

swissinfo e agenzie

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