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Protezione nella lotta alla corruzione

La protezione di coloro che denunciano la corruzione rientra negli interessi della democrazia e della giustizia swissinfo.ch

Le persone che denunciano reati di corruzione devono ricevere una protezione adeguata contro eventuali misure di ritorsione.

Transparency Switzerland, che si batte da anni contro gli abusi, chiede un rafforzamento delle basi legali.

Chi denuncia irregolarità sul posto di lavoro non di rado rischia di essere licenziato. La situazione deve assolutamente cambiare, ha indicato venerdì, in una conferenza stampa a Berna, Transparency Switzerland, la sezione svizzera dell’organizzazione attiva a livello internazionale nella lotta contro la corruzione.

Contrariamente a Stati Uniti e Gran Bretagna, in Svizzera non esiste una legislazione che protegga gli informatori. I cosiddetti «whistle-blower» – ha ricordato il consigliere nazionale Remo Gysin – vanno messi al riparo da ogni tentativo di pressione o di punizione.

Una lotta sempre difficile

Denunciare casi di corruzione o altre attività illecite può quindi risultare pericoloso, nell’amministrazione federale ma anche presso le imprese private. Gli informatori rischiano infatti di dover sopportare rappresaglie di ogni genere.

“Ancora oggi, lottare contro la corruzione rimane un’impresa difficile. È quindi estremamente importante di offrire misure adeguate per permettere a ogni persona di partecipare a questa lotta, senza diventare delle vittime” ha affermato a swissinfo Philippe Lévy, responsabile di Transparency Switzerland.

Lévy ha ricordato che, negli ultimi decenni, vi sono stati numerosi casi simili in Svizzera che hanno portato a licenziamenti abusivi. Diverse persone sottoposte a ingiuste rappresaglie hanno in seguito sofferto di problemi psicologici.

Misure di protezione nelle aziende

Transparency propone alle aziende e all’amministrazione di istituire canali interni di comunicazione destinati ai «whistle-blower», sul modello di quanto fatto dal gruppo tecnologico ABB che ha messo in servizio una speciale hotline telefonica.

Le persone che contribuiscono a sventare atti di rilevanza penale vanno protette «nell’interesse della democrazia e della libertà economica», ha detto il consigliere agli Stati ticinese Dick Marty. La corruzione – ha aggiunto – è una realtà anche in Svizzera, nell’amministrazione pubblica, come pure nell’economia privata.

Gysin e Marty inoltreranno la settimana prossima, in occasione della sessione speciale, un atto parlamentare perché nell’ordinamento elvetico venga predisposta una specifica norma legislativa.

swissinfo e agenzie

Creata nel 1993 a Berlino, Transparency International è un’organizzazione non governativa, presente in circa 80 paesi, che si batte contro la corruzione.

La sezione svizzera, Transparency Switzerland, è stata fondata nel 1995 e conta attualmente un centinaio di membri.

Negli ultimi anni, ha denunciato a più riprese casi di corruzione nell’amministrazione e nelle imprese pubbliche.

Nel 2000, la Confederazione ha introdotto una nuova legislazione penale contro la corruzione.

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