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Punto finale sulla vicenda Hänggi-Giovanoli

Silvio Giovanoli (a sinistra) e Nicolas Hänggi in Guatemala all'entrata del tribunale nel marzo 2000 Keystone Archive

Lo svizzero Silvio Giovanoli, in carcere da sei anni in Guatemala per traffico di droga, è stato liberato il 28 novembre.

Il cittadino elvetico era stato condannato insieme a Nicolas Hänggi, liberato a inizio novembre.

L’ambasciata svizzera è stata informata della scarcerazione soltanto giovedì scorso, quando Giovanoli l’ha contattata telefonicamente dicendo di trovarsi già in Germania.

L’ambasciata non è stata coinvolta nella liberazione di Giovanoli. «Non potevamo quindi sapere quando sarebbe stato rilasciato», ha dichiarato l’ambasciatore Peter Brunold.

Sorpresa delle autorità elvetiche

In realtà era stato convenuto che Giovanoli avrebbe tenuto al corrente la rappresentanza elvetica. «Siamo rimasti sorpresi dalla notizia», ha proseguito l’ambasciatore, che ha dovuto attendere fino a ieri la conferma della scarcerazione da parte delle autorità guatemalteche.

Silvio Giovanoli, Nicolas Hänggi e suo padre Andreas, all’epoca direttore della filiale guatemalteca di Nestlé, furono arrestati nell’agosto 1997, dopo la scoperta di 13 chilogrammi di cocaina in un container della ditta di Giovanoli con piante tropicali destinate in Europa.

La svolta

Nel settembre 1998, i due giovani furono condannati a 20 anni di reclusione e Andreas Hänggi a 12 anni. Quest’ultimo fu prosciolto per mancanza di prove dalla Corte di appello nel febbraio 1999 e subito dopo lasciò il paese.

Per gli altri due la pena fu ridotta a tre e cinque anni di reclusione, commutabili in multe.

Il verdetto venne poi annullato per vizio di forma e nell’agosto 2000 un nuovo processo stabilì una condanna a 12 anni ciascuno Nicolas Hänggi e Giovanoli.

Nicolas era stato rilasciato per buona condotta all’inizio dello scorso novembre, dopo aver scontato circa metà della pena.

swissinfo e agenzie

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