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Un’arma efficace contro gli indesiderabili

Le impronte digitali vengono controllate direttamente al computer Keystone

Messo in esercizio alle frontiere all'inizio dell'anno, il sistema di controllo delle impronte digitali ha superato l'esame.

Grazie al sistema AFIS, le guardie di confine possono oramai identificare rapidamente le persone già schedate.

Dall’inizio dell’anno in 38 valichi di frontiera elvetici le guardie di confine impiegano il sistema automatizzato di controllo delle impronte digitali (AFIS).

Fino a fine marzo sono state inviate alle banche dati 3’457 domande, di cui 1’591 hanno portato un risultato positivo.

Guardie di confine entusiaste

Martedì, in occasione del primo bilancio sul funzionamento dell’AFIS, il vice-capo del Corpo delle guardie di confine II, Werner Schöni, ha dichiarato di essere «veramente entusiasta».

Entro la fine del 2003 dovrebbero essere equipaggiati con il nuovo sistema 54 valichi – quasi la metà del totale – e una ventina di ambasciate.

Nella regione di competenza del Corpo delle guardie di confine II, che si estende da Leibstadt, nel canton Argovia, a Splügen, nei Grigioni, sono attualmente attrezzati con l’AFIS 10 dei 41 valichi di frontiera.

Controllo immediato

L’AFIS permette ai doganieri di rilevare le impronte digitali di stranieri, registrarle nel computer e trasmetterle all’ufficio dei servizi AFIS a Berna. Entro pochi minuti, il sistema è in grado di accertare se tali impronte si trovano già nella banca dati.

Un ulteriore collegamento alle banche dati dell’Ufficio federale di polizia (fedpol.ch) e dell’Ufficio federale dei rifugiati (UFR) permette inoltre di appurare il motivo per cui la persona era già stata registrata.

Delle 3’457 richieste relative a persone controllate dalle guardie di confine a livello svizzero, 1’591 hanno trovato esito in queste ultime due banche dati.

57 persone rinviate

Beat Perler, capo del settore identificazioni presso l’UFR ha dichiarato che dei 177 casi rilevanti, 57 hanno portato al rinvio diretto delle persone identificate in un paese terzo.

Con l’aiuto dell’AFIS, l’UFR identifica richiedenti l’asilo che tentano di entrare in Svizzera sprovvisti di documenti o con identità false.

Stando a Roland Garner, capo dei servizi AFIS presso l’Ufficio federale di polizia, la velocità e i collegamenti della rete sono unici a livello europeo, se non mondiale.

La Svizzera all’avanguardia

In Germania lo stesso procedimento richiede diverse ore, in Svezia a causa della mole di lavoro c’è attualmente addirittura un ritardo di sei mesi.

Inoltre non sussiste da nessuna parte la possibilità di accedere con un unico sistema sia alle impronte registrate presso la polizia, sia presso l’ente responsabile per i rifugiati.

swissinfo e agenzie

Negli anni 60, la polizia federale americana Fbi è stata la prima a dotarsi di un sistema informatico per la registrazione e il controllo delle impronte digitali. E ancora oggi, l’Fbi veglia a che tutti i prodotti AFIS corrispondano ai requisiti voluti.

Anche il sistema AFIS prodotto dalla Printak, introdotto in Svizzera nel 1984, è certificato dall’Fbi. Dal 1986, il sistema è utilizzato anche nel controllo dei richiedenti asilo.

Oltre alla Svizzera, anche altri paesi europei come la Germania, la Francia e la Spagna, impiegano sistemi AFIS.

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