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È morto padre Pozzi

Giovanni Pozzi nel 1992. www3.humnet.unipi.it

L'italianista e filologo Giovanni Pozzi, già professore di letteratura italiana all'Università di Friburgo, frate francescano, si è spento a Lugano all'età di 79 anni.

Nato a Locarno nel 1923, Giovanni Pozzi (padre Giovanni dopo l’ingresso nell’ordine francescano), l’italianista ticinese si era formato alla scuola di Gianfranco Contini – professore a Friburgo dal 1938 al 1950 – altro grande filologo e critico letterario italiano della cui opera è stato il continuatore più originale.

Docente di letteratura italiana nell’università di Friburgo dal 1960 al 1988, Pozzi è stato autore di raffinati studi critici di testi della letteratura medievale, umanistica e barocca, e di studi nel campo della teologia e della storia dell’arte.

Tra rinascimento, barocco, misticismo e religiosità popolare

Fin dai suoi studi in seminario, padre Pozzi è sempre rimasto affascinato dagli studi sui testi medioevali e umanistici. Negli anni ’60 ha curato l’edizione critica di un testo ermetico, considerato un capolavoro dell’arte topografica di Aldo Manuzio: ‘Hypnerotomachia Poliphilì.

Tra le sue pubblicazioni, fondamentali le edizioni critiche e commentate delle «Dicerie sacre», della «Strage degli Innocenti» e dell’«Adone» di Giambattista Marino. Ma anche «La rosa in mano al professore», un’indagine sul simbolismo della rosa e delle sue metamorfosi nelle fonti classiche e nei testi letterari dal Poliziano al Marino.

Per i classici italiani di Mondadori ha curato i «Carmi Figurati»(poesie che anche nel testo rappresentano l’icona ispiratrice), per Adelphi nel 1981 «Sull’orlo del visibile parlare», nel ’93 «Alternatim».

Ha curato anche una raccolta di preghiere popolari della Svizzera Italiana. L’ultimo lavoro, pubblicato a Bellinzona, è stato il catalogo sistematico degli ex voto dei santuari del Canton Ticino (oltre cinquemila pezzi). I funerali si svolgeranno martedì mattina alle 10 nella casa dei frati cappuccini.

Per la «Storia letteraria» Einaudi, 1984, Pozzi si è occupato del capitolo su «Temi, topoi, stereotipi». Negli ultimi tempi ha coltivato soprattutto le figure del linguaggio mistico, considerate «figure linguistiche di frontiera»: in questa area rientrano l’antologia «Scrittrici mistiche italiane», del 1988, in collaborazione con Claudio Leonardi, «Le parole dell’estasi», poi il «Libro dell’esperienza della beata Angela da Foligno».

Molti riconoscimenti

Per l’insieme del suo lavoro Pozzi ha ricevuto nel 1992 il premio internazionale «Galileo Galilei» dei Rotary italiani per la storia della letteratura italiana. Nel 1996 ha vinto il premio Viareggio-Repaci per la sezione saggistica col volume di saggi pubblicato da Adelphi intitolato «Alternatim».

Sempre nel 1996 gli venne consegnato il premio di cultura internazionale «Amedeo Maiuri» promosso dalla Società Dante Alighieri per il suo impegno a far conoscere ed amare la lingua e la cultura italiana nel mondo. Pozzi è tra l’altro dottore honoris causa dell’università di Bologna.

swissinfo e agenzie

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