
Anche la Svizzera vittima di pirati informatici cinesi
(Keystone-ATS) Anche due imprese con sede in Svizzera sono state vittime di attacchi informatici attribuiti da un recente rapporto americano alla Cina. La Centrale di annuncio e di analisi per la sicurezza dell’informazione (MELANI) ha avviato un’inchiesta.
“Attualmente stiamo esaminando due casi”, ha dichiarato all’ats Marc Henauer, di MELANI, confermando un’informazione di diversi media. La centrale elvetica è in contatto con la società americana Mandiant, che ha pubblicato la scorsa settimana un rapporto su questi atti di spionaggio informatico.
Stando al documento di 74 pagine, Mandiant ritiene che un’unità dell’esercito cinese si è resa colpevole dal 2006 del furto di gigantesche quantità di dati “presso almeno 141 società in diversi settori”. Gli attacchi informatici sarebbero partiti da un edificio della periferia di Shanghai.
Tra le vittime dello spionaggio elettronico vi sarebbero imprese e istituzioni basate negli Stati Uniti. Ma l’Europa non è risparmiata: cinque atti di pirateria riguardano infatti la Gran Bretagna, sottolinea il rapporto, il quale menziona pure la Francia, il Belgio, il Lussemburgo, la Norvegia e la Svizzera.
Secondo Henauer, non è impossibile che i casi individuati da Mandiant siano già noti alle autorità elvetiche. Sarebbe il caso se gli attacchi concernessero “imprese o infrastrutture critiche” che collaborano con MELANI. Tra queste figurano oltre un centinaio di grandi imprese di tutti i settori economici.
Anche se gli attacchi fossero già stati identificati da MELANI, gli esperti della Confederazione potrebbero comunque approfittare del lavoro dei loro omologhi americani. “Potremo confrontare le nostre conoscenze e vedere se concordano con quelle di Mendiant”, ha spiegato Henauer.
Secondo i primi accertamenti, i due casi concernerebbero organizzazioni internazionali o rappresentanze straniere in Svizzera, ha aggiunto Henauer senza fornire maggiori dettagli.
Non è la prima volta che la Confederazione è nel mirino dei pirati informatici. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) aveva già subito attacchi nel 2007, poi nuovamente nell’ottobre 2009. Attacchi simili hanno riguardato imprese quali la RUAG o Mowag.
Secondo Henauer, non si è assistito ad un aumento degli attacchi, bensì ad operazioni più mirate. “Più le difese sono sofisticate e più i pirati informatici devono fare un lavoro a monte per eludere la sorveglianza”, ha concluso l’esperto di MELANI.