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Calmy-Rey lascia Israele nel giorno della tregua

Micheline Calmy-Rey con Shmuel Rabinowitz, rabbino custode delle vestigia del Tempio di Gerusalemme Keystone

La ministra degli esteri svizzera Micheline Calmy-Rey ha concluso il suo viaggio in Medio Oriente con la visita al Muro del pianto di Gerusalemme.

La fine della sua visita coincide con la firma di un armistizio fra i leader palestinesi e israeliani, riuniti nella località balneare egiziana di Sharm-el Sheikh.

Micheline Calmy-Rey ha concluso martedì la sua visita di sei giorni in Israele e nei Territori palestinesi. In mattinata si è recata al Muro del pianto a Gerusalemme, accompagnata dal gran rabbino Shmuel Rabinovitch, responsabile del luogo più sacro del giudaismo.

La ministra degli esteri elvetica ha pure visitato il tunnel del Muro occidentale, oggetto di scavi archeologici israeliani dalla fine della Guerra dei Sei Giorni nel 1967. Il muro costituisce l’ultimo vestigio dell’antico Tempio di Gerusalemme.

La consigliera federale ha pure incontrato il presidente della Corte suprema israeliana Aharon Barak. Ultimo appuntamento del programma è una visita a Sderot, città israeliana situata ad alcuni chilometri dalla striscia di Gaza, frequentemente presa di mira dai gruppi palestinesi radicali.

Diplomazia in movimento

Con la sua visita, la Consigliera federale ha voluto conoscere e vedere in prima persona la situazione sui due fronti di un conflitto sanguinoso che dura ormai da oltre quattro anni.

Il contributo allo sviluppo svizzero, come i contatti a tutti i livelli si sono succeduti a ritmo serrato nei sei giorni. La ministra ha voluto toccare con mano le conseguenze della costruzione della barriera fra i territori.

Anche la ricerca delle tracce dell’Iniziativa di Ginevra, lanciata da esponenti della società civile delle due parti e sostenuta dalla diplomazia svizzera, ha fatto parte del programma.

Lunedì la nuova omologa statunitense, Condoleezza Rice, è stata in Israele per una visita lampo, togliendo i riflettori dall’esteso viaggio di Micheline Calmy-Rey. L’augurio espresso è comunque analogo: la soluzione al conflitto deve venire dalla parti coinvolte, la diplomazia internazionale non può che sostenere un avvicinamento.

Firma agognata

Con la nomina del nuovo presidente palestinese, le possibilità di una soluzione di alcuni punti cruciali sembra di nuovo reale.

Alla speranza ha contribuito anche il primo incontro al vertice fra i leader di Israele e dell’Autorità palestinese, avvenuto in campo neutro, nella località balneare egiziana Sharm-el-Sheikh.

I dibattiti fra Ariel Sharon e Mahmud Abbas hanno portato nella giornata di martedì alla firma di un protocollo d’intesa che pone fine, dopo quattro anni, alla cosiddetta seconda Intifada.

Se le due parti si dicono fiduciose non sono mancate da subito delle reazioni negative. Per gli integralisti palestinesi di Hamas, il piano proposto non basta; anche in Israele le posizioni oltranziste si sono fatte sentire.

Prima di rientrare in Svizzera, Micheline Calmy-Rey farà scalo al Cairo, dove incontrerà domani il suo omologo egiziano Ahmed Abul Gheit.

swissinfo e agenzie

Si conclude martedì il viaggio nei Territori palestinesi e Israele della consigliera federale Micheline Calmy-Rey.

Dopo aver visitato le vestigia del tempo di Salomone a Gerusalemme, la delegazione ha visitato Sderot, città israeliana a ridosso del muro di protezione, eretto fra palestinesi e israeliani.

Nella giornata di mercoledì, la ministra si reca al Cairo per incontrare il suo omologo egiziano Ahmet Aboul Gheit, da dove fa poi ritorno in Svizzera.

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