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Democrazia diretta in Svizzera

Cassis a Vienna presenta priorità svizzere per l’OSCE

Il consigliere federale Ignazio Cassis
Il consigliere federale Ignazio Cassis. Keystone-SDA

Termina oggi la visita a Vienna del capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Ignazio Cassis, che ha esposto al Consiglio permanente dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) le priorità della presidenza svizzera del 2026.

(Keystone-ATS) L’anno prossimo la Svizzera assumerà infatti per la terza volta la presidenza dell’OSCE, dopo il 1996 e il 2014. Con i suoi 57 membri, tra cui gli stati Europei e dell’Asia centrale, il Canada, gli Stati Uniti e la Russia essa è la principale organizzazione di sicurezza regionale a livello mondiale. “Viviamo in un mondo in perdita di punti di riferimento, dove troppo spesso prevalgono la sfiducia e la politica della forza”, ha esordito il consigliere federale ticinese. “La speranza di fine guerra fredda di porre freno ai conflitti con la democrazia liberale era solo un’illusione e l’invasione russa in Ucraina, condannata dalla Svizzera, viola gravemente il diritto internazionale, indebolisce la nostra sicurezza comune e limita l’azione dell’OSCE”.

Per questo nel suo discorso Cassis ha posto quali priorità “una pace duratura in Ucraina, basata sul diritto internazionale e sul “decalogo” di Helsinki, per la quale la Svizzera metterà a disposizione la sua esperienza di mediazione. Quindi, una diplomazia multilaterale inclusiva, incoraggiando la cooperazione sulla sicurezza cibernetica, sugli strumenti politico-militari e sulla prevenzione di conflitti. Come terza priorità, una gestione delle tecnologie rivolta all’essere umano grazie al legame tra scienza e diplomazia, in particolare negli ambiti dell’acqua, dell’energia e della sicurezza digitale. In quarto luogo la Svizzera rinforzerà il ruolo delle istituzioni democratiche e la protezione delle libertà fondamentali. Sosterrà quindi le missioni sul terreno e le osservazione elettorali dell’OSCE per mantenere la democrazia e i diritti umani quali cardini della sicurezza europea. Infine si preserveranno gli strumenti fondamentali dell’OSCE, quali missioni e indagini elettorali, e se ne garantirà il finanziamento”.

Tre date segnate nel calendario

Il ticinese ha quindi proseguito indicando tre conferenze internazionali principali, attraverso le quali Berna intende perseguire queste cinque priorità, vale a dire la conferenza contro l’antisemitismo nel febbraio 2026, quella sulla diplomazia scientifica preventiva in giugno e quella sulla sicurezza informatica in settembre.

Parallelamente Cassis ha pure incontrato il segretario generale dell’OSCE Feridun H. Sinirlioğlu e la ministra austriaca per l’Europa, l’integrazione e la famiglia Claudia Plakolm, con cui ha trattato diversi temi bilaterali, relativi all’Unione europea e internazionali.

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