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Connolly vince, è la nuova presidente dell’Irlanda

Keystone-SDA

L'Irlanda affida le chiavi dell'Áras an Uachtaráin, la residenza presidenziale, all'ex psicologa e avvocata Catherine Connolly, 68 anni, candidata indipendente di sinistra, schietta e con posizioni forti in politica estera, difesa e persino edilizia abitativa.

(Keystone-ATS) Sostenuta dai principali partiti di opposizione, tra cui i Verdi e il partito nazionalista Sinn Féin, un tempo fronte politico dell’Esercito Repubblicano Irlandese (Ira), la nuova capo dello Stato – che succede all’84enne Michael Higgins – è critica nei confronti degli Stati Uniti e dell’Unione europea e con posizioni pro-Palestina.

Contraria all’aumento della spesa per la difesa, è favorevole al mantenimento della tradizione di neutralità militare del suo Paese, che ha un programma di partenariato con la Nato, ma non ne è membro. Sebbene il suo sia un incarico per buona parte simbolico e cerimoniale, in quanto il potere esecutivo è affidato al primo ministro (Taoiseach), diversi commentatori politici non escludono che le sue prese di posizioni potrebbero causare qualche tensione con il governo guidato da Micheál Martin, una coalizione dominata dai due principali partiti di centro-destra, Fianna Fail e Fine Gael.

Critica nei confronti dell’invasione russa dell’Ucraina e anche di Israele, ha conquistato con successo i giovani elettori apparendo in podcast popolari e in un video virale che la ritrae mentre gioca a calcio. Atletica e carismatica, parla fluentemente il gaelico e sostiene la riunificazione dell’Irlanda. Durante la campagna elettorale ha dichiarato di voler essere “una presidente per tutti i cittadini, soprattutto per coloro che sono spesso esclusi e messi a tacere”. È sposata con un ex insegnante e ha due figli adulti.

Il voto non ha però sedotto gli irlandesi ed è stato contraddistinto da un numero record di schede nulle e da una bassa affluenza alle urne. Una serie di celebrità ha preso in considerazione la possibilità di candidarsi, tra cui la star delle arti marziali miste Conor McGregor, il cantante Bob Geldof e il ballerino Michael Flatley, ma le loro campagne non si sono concretizzate. Un candidato cattolico conservatore che sembrava in grado di ottenere un sostegno a due cifre nei sondaggi è quasi arrivato alle urne, ma non è riuscito a ottenere un sostegno parlamentare sufficiente. Ciò ha scatenato la rabbia per le regole di nomina e ha spinto verso gli appelli a boicottare il voto.

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