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Consumatori vogliono etichettatura su riparabilità dell’elettronica

In Francia a partire dall'anno prossimo i computer portatili, assieme ad altri prodotti, dovranno essere muniti di un'etichetta denominata "indice di riparabilità". KEYSTONE/AP FR171207/ALEX WASHBURN sda-ats

(Keystone-ATS) I cittadini consumatori elvetici auspicano l’introduzione di un sistema di etichettatura che fornisca un indice di riparabilità di prodotti come elettrodomestici e apparecchi elettronici.

Molti sarebbero disposti a pagare di più per questa merce, indica un sondaggio realizzato dall’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori (ACSI, SKS e FRC).

L’inchiesta, condotta dall’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) con i due partner svizzero tedesco Stiftung für Konsumentenschutz (SKS) e romando Fédération romande des consommateurs (FRC), si è svolta nelle ultime tre settimane e vi hanno partecipato su base volontaria 2665 persone residenti in tutte le parti del Paese, indica un comunicato diramato oggi dall’Alleanza, senza fornire maggiori dettagli sulle modalità della ricerca.

Il 98% dei partecipanti all’inchiesta è favorevole a un’etichetta che valuti secondo criteri oggettivi la riparabilità dei prodotti, il 2% è contrario. Forte di questo e altri dati, che l’Alleanza giudica “concreti”, le associazioni di consumatori promettono di portare la questione alle Camere federali.

Un’etichetta sulla riparabilità è un fattore “decisivo” per il 58% dei sondati e “importante” per il 39%. Il 96% sarebbe disposto a pagare di più per un prodotto che fornisca precise garanzie in fatto di riparabilità, anche se il 38% precisa che sborserebbe solo poco di più.

Il 97% afferma di aver già dovuto buttare almeno una volta un oggetto ancora in buono stato soltanto perché il costo della riparazione era troppo elevato o non erano disponibili i pezzi di ricambio. Al 34% è successo “molte volte”. Il 77% sarebbe favorevole a un divieto di vendita di alcuni prodotti impossibili da riparare. Un 20% circa si dice contrario a un tale divieto, ma vorrebbe che la non riparabilità di questi prodotti venisse indicata chiaramente sull’etichetta.

Per la maggioranza dei partecipanti al sondaggio la possibilità che un elettrodomestico duri a lungo è un fattore “decisivo” (64%) o “importante” (35%) nella scelta di acquisto. Solo l’1% lo ritiene un fattore secondario.

Francia pioniera

In seguito all’introduzione da parte dell’Unione europea del concetto di diritto alla riparazione, in Francia a partire dall’anno prossimo smartphone, computer portatili, televisori, lavatrici e tosaerba saranno i primi prodotti a dover essere muniti di un’etichetta denominata “indice di riparabilità”, che appunto valuterà il grado di riparabilità dei prodotti secondo criteri oggettivi. Ciò porterà le imprese a proporre prodotti più longevi e riparabili, a vantaggio dell’ambiente e del portafoglio, sostiene l’Alleanza.

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