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Quando i musei danno alla carta da parati le sue lettere di nobiltà

Carta da parati in un salone.
Qui è possibile viaggiare in Brasile senza lasciare il proprio salotto. © Service des Biens culturels Fribourg, Yves Eigenmann

Per alcuni è fuori moda, per altri è di tendenza: la carta da parati non lascia indifferenti. Il gusto per gli oggetti vintage e una mostra molto mediatizzata hanno riportato in primo piano questo elemento di arredamento. Da 15 anni, a Mézières, nel Cantone di Friburgo, alla carta da parati è addirittura dedicato un museo. Visita.

La carta da parati è un oggetto a prima vista banale, ma nel 2022 sta attirando l’attenzione dei mass media e del pubblico. L’evento più importante è senza dubbio la mostraCollegamento esterno al Museo Nazionale di Prangins, dedicata a una sontuosa decorazione in carta da parati scoperta in una fattoria del Giura bernese, che raffigura una scena delle Metamorfosi di Ovidio.

Non si è però dovuto aspettare il 2022 perché la carta da parati divenisse oggetto di una mostra. A Mézières, un villaggio vicino alla cittadina medievale di Romont, un museo dedicato esclusivamente alla carta da parati festeggia quest’anno il suo 15° anniversario.

Sull’orlo della distruzione

Il Museo della carta da parati di Mézières ha sede in un castello in un ambiente bucolico, proprio accanto alla chiesa e al suo cimitero. A pochi metri di distanza si trovano alcune case sparse, ma a dominare questo paesaggio verde e ondulato sono i campi dove pascolano pacificamente alcune mucche.

Il castello è un edificio tardo-barocco. Vi si accede attraversando il più classico dei cancelli, che si apre su un viale e su un piccolo piazzale di ghiaia. All’interno, una grande scala e corridoi conducono a dodici stanze.

Castello visto dall esterno
Il castello di Mézières è stato riportato al suo antico splendore. © Service des Biens culturels Fribourg

Girando in questo elegante edificio con i suoi camini neoclassici, i pavimenti in cotto, le porte Luigi XV e le boiserie, è difficile immaginare che fosse praticamente in rovina prima del suo restauro, iniziato nel 1994. “Il tetto era pieno di buchi, l’acqua si infiltrava, l’intonaco delle facciate esterne si stava sgretolando, i soffitti minacciavano di crollare, c’erano pesciolini d’argento che mangiavano la carta da parati e il fungo delle case stava attaccando il legno. La situazione era così grave che a un certo punto si è parlato di distruggere il castello”, ci racconta Astrid Kaiser, curatrice del museo.

Castello in rovina
Nel 1989, ci voleva molta immaginazione per sognare una vita da castellani a Mézières. Service des Biens culturels Fribourg

Un sito eccezionale

Il castello ha vissuto il suo periodo di massimo splendore dal 1756 al 1871. Apparteneva ai de Diesbach, una famiglia patrizia che si era distinta come mercenari, in particolare al servizio del re di Francia. Tra il 1780 e il 1830, i de Diesbach hanno utilizzato la tecnica della carta da parati, molto popolare negli ambienti aristocratici e borghesi dell’epoca, per la decorazione degli interni.

Il seguito è stato però meno brillante. Venduto a dei francesi, che non venivano quasi mai al castello, e poi ceduto alla parrocchia, il maniero – o meglio alcune sue parti – è stato utilizzato come colombaia, sala parrocchiale, stalla o laboratorio di falegnameria. I vari proprietari non avevano evidentemente i mezzi per occuparsi adeguatamente della manutenzione e l’edificio si è deteriorato fino a sfiorare la rovina.

Paradossalmente, è proprio questa difficile situazione finanziaria che ha reso possibile la conservazione dei tesori del passato. “Quando i proprietari sono benestanti, dopo un po’ si stancano della carta da parati e la sostituiscono. Ma in questo caso, la mancanza di mezzi ha permesso di conservare la carta da parati originale”, spiega la curatrice.

“La particolarità di Mézières è che si possono ammirare in loco così tante carte da parati dell’epoca d’oro di questo elemento di arredamento, spiega Astrid Kaiser. Naturalmente ci sono altri luoghi in cui magari vi è una piccola stanza con carte da parati antiche, ma avere dodici stanze decorate con carte da parati di questo periodo è del tutto eccezionale. In Europa non ci sono più di cinque siti come il nostro”.

Soggiorno con carta da parati e camino
Questa stanza permette di proiettarsi nell’atmosfera di un boudoir rococò. © Upperview Productions

Il gusto di un’epoca

Poiché le decorazioni sono rimaste “allo stato originale”, visitare il castello di Mézières è come fare un viaggio nel tempo. Si ha la sensazione di trovarsi nell’atmosfera in cui vivevano i proprietari alla fine del XVIII secolo. Ma oltre all’atmosfera, la decorazione fornisce anche informazioni storiche.

“Prima di tutto, ci parla del gusto e dei costumi di un’epoca, osserva la curatrice. Ma lascia trasparire anche il modo in cui le persone guardavano il mondo esterno all’epoca. Le carte da parati panoramiche, ad esempio, permettevano di viaggiare senza uscire dal salotto”.

Carta da parati con spiegazione in una stanza
Al Museo della carta da parati di Mézières, le decorazioni murali possono essere viste nel loro contesto originale swissinfo.ch

La decorazione dice molto anche sui desideri dei proprietari. “In origine, la carta da parati veniva spesso utilizzata come ‘trompe l’oeil’, per dare l’illusione ottica di avere drappeggi, tendaggi o marmi, come nei castelli reali o principeschi, spiega Astrid Kaiser. Qui, la presenza di carte da parati delle migliori manifatture francesi dimostra che i proprietari sono aristocratici al servizio del re di Francia e che conoscono le ultime mode di Versailles. Quindi, da un punto di vista storico, le carte da parati raccontano anche questa storia sociale”.

Carta da parati in una stanza
In questa stanza, la carta da parati dà l’illusione di un drappeggio. © Service des Biens culturels Fribourg, Yves Eigenmann

Cavalcare l’onda del vintage

Oggi la carta da parati è molto più rara. Che si tratti di restauro o di nuove costruzioni, la tendenza è quella di dipingere le pareti, di solito in bianco. E, cosa ancora peggiore, in molti reality show sulla ristrutturazione o la vendita di edifici, la carta da parati viene vituperata. Come la moquette e i rivestimenti, si dice che sia il residuo di un gusto totalmente fuori moda.

Quindi la carta appartiene ormai solo ai musei? “Sarei più circospetta, risponde Astrid Kaiser. C’è anche una controcorrente, con il ritorno dell’onda vintage. Le carte da parati degli anni ’50, ’60 e ’70, con i loro motivi colorati, sono tornate di moda. Inoltre, designer, illustratori e artisti contemporanei sono ancora interessati alla carta da parati come mezzo creativo”.

“Leggendo le riviste di arredamento, si nota un rinnovato interesse per la carta da parati – continua la curatrice. È solo che le persone non lo appendono in tutta la stanza, come facevano una volta, ma solo su una parete, ad esempio dietro il letto. È comunque un buon modo per personalizzare e ravvivare gli interni”.

Traduzione di Daniele Mariani

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