Un nuovo stimolo alla cooperazione scientifica
Il ministro dell'interno Pascal Couchepin, in visita in Israele, ha firmato una dichiarazione di principio per rafforzare la cooperazione scientifica tra i due Paesi.
I ricercatori elvetici hanno accolto positivamente il documento, sottolineando che una stretta collaborazione dovrebbe «aprire delle porte».
Il documento è stato firmato giovedì in serata a Gerusalemme dal capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) e dal ministro israeliano incaricato della scienza e della tecnologia, il laburista Matan Vilnaï.
L’accordo permetterà di «istituzionalizzare le relazioni già esistenti tra le università», ha affermato Pascal Couchepin.
Durante la firma, Vilnaï ha dal canto suo sottolineato l’eccellente livello del settore scientifico in Svizzera.
Israele, terra di ricercatori
La dichiarazione di principio definisce una sorta di «road map» della cooperazione scientifica tra i due Paesi. Cooperazione che, attualmente, è giudicata insufficiente, come dimostra il basso numero di progetti di ricerca comuni.
«Israele è un Paese straordinario a livello scientifico», ha detto Couchepin, ricordando che nel mondo lo Stato ebraico è in cima alla lista per quel che concerne la percentuale del Prodotto interno lordo consacrata alla ricerca (4,8%).
«La Svizzera, che ha ambizioni in questo settore, deve perciò collaborare con Israele», ha insistito il consigliere federale.
Prossimamente, i due Paesi designeranno due esperti incaricati di identificare le sfere di collaborazione possibili e gli strumenti necessari per intraprenderla. Entro maggio 2006, forniranno un rapporto dove sarà formulata una strategia di cooperazione.
«Aprire delle porte»
Parlando più in dettaglio dell’accordo, Pascal Couchepin ha precisato che il testo faciliterà ai ricercatori l’accesso ai fondi pubblici.
Per il direttore dell’Istituto tropicale svizzero di Basilea, Marcel Tanner – che ha accompagnato Couchepin nel suo viaggio in Israele – la dichiarazione permetterà di «aprire delle porte».
Il documento fornirà una linea direttiva per mantenere standard comuni nella ricerca e potrà facilitare la registrazione, presso le autorità competenti, di nuovi medicamenti e diagnosi.
Non solo scienza
Giovedì, il responsabile del DFI ha pure visitato uno dei fiori all’occhiello della ricerca israeliana: l’Istituto Weizmann, nei pressi di Tel Aviv.
Il centro, dove si svolgono attività di ricerca in varie discipline, riunisce circa 2’500 collaboratori tra scienziati, tecnici e studenti nei settori della medicina, dell’agricoltura e dell’industria.
Non solo scienza, ma anche cultura nel soggiorno in terra ebraica di Couchepin: il ministro elvetico dell’educazione e della cultura ha infatti incontrato il suo omologo israeliano, Limor Livnat.
«Si è discusso delle riforme nel campo dell’educazione lanciate dallo Stato ebraico, per far fronte all’abbassamento del livello di insegnamento», ha comunicato Jean-Marc Crevoisier, portavoce di Couchepin.
E i palestinesi?
Interrogato dalla stampa in merito all’assenza di interlocutori palestinesi nel corso del suo viaggio di 4 giorni, Couchepin ha risposto che la visita si situa «ad una altro livello», facendo allusione all’importanza del settore della ricerca in Israele e della sua fama internazionale.
Il ministro elvetico ha ad ogni modo sottolineato la necessità, sul piano politico, di incontrare le autorità palestinesi per incoraggiarle a sviluppare il loro sistema scolastico e di formazione.
Couchepin ha inoltre auspicato che sia trovata – «il più velocemente possibile» – una soluzione al conflitto israelo-palestinese.
swissinfo e agenzie
Il consigliere federale Pascal Couchepin si è recato in Israele per un viaggio di quattro giorni (15-18 settembre).
Al centro della visita, il rafforzamento della cooperazione scientifica tra i due Paesi.
Non solo la scienza, ma anche la cultura e l’educazione sono state l’oggetto di incontri ufficiali.
Della delegazione elvetica in Israele fanno parte il direttore del Politecnico federale di Zurigo Olaf Kübler, il rettore dell’Università di Friborgo Urs Altermatt, il responsabile dell’Istituto tropicale svizzero di Basilea Marcel Tanner e il direttore dell’Istituto svizzero per la ricerca sul cancro Michel Aguet.
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