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“Only for you!”

Durante la seconda guerra mondiale, le navi americane erano dotate di macchine cifranti Sigfoi, come questa esposta a Lucerna Keystone

Una mostra al Museo dei trasporti di Lucerna propone una carrellata sulla storia e gli strumenti della crittografia, il sistema segreto di scrittura in codice.

L’esposizione si snoda su un itinerario cronologico attraverso lo sviluppo della comunicazione scritta nella società, a cominciare dai primi documenti codificati del 3000 avanti Cristo fino alle più moderne tecnologie di messaggeria elettronica.

Dalle tavolette di Uruk…

Soltanto per te – ovvero, l’arte del criptaggio. Con questa nuova esposizione inaugurata Venerdì santo, il museo lucernese si propone di rendere accessibile anche al grande pubblico il mondo dei codici e dei linguaggi segreti.

“I segreti, in fondo, sono fatti per essere condivisi”, dice Claudio Rossetti, responsabile del marketing presso il museo lucernese, “ma solo da pochi eletti. E quindi fin dall’antichità l’uomo ha sentito il bisogno di disporre di codici e linguaggi speciali, per trasmettere per iscritto questi segreti”.

E per dimostrare che la codifica di testi sia pratica antichissima, a Lucerna si può ammirare anche una delle famose tavolette di Uruk. Piastre di argilla vecchie di oltre 5000 anni, sulle quali i Sumeri codificarono la prima forma di scrittura della storia, quella cuneiforme.

…alla Macchina Enigma…

Oltre a reperti sulle origini della scrittura e della codifica di testi, il museo di Lucerna propone al visitatore anche una quarantina di macchine cifranti, congegni utilizzati per codificare linguaggi segreti.

Tra questa macchine, basate su cilindri e dischi ruotanti intorno ad un asse, la più famosa che si può ammirare a Lucerna è la cosiddetta Macchina Enigma, usata dai Tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale.

A Lucerna non sono però esposti soltanto oggetti originali e reperti storici. Si è pensato anche a spiegare, in modo ludico e divertente, come funziona la crittografia e quali sono le diverse possibilità per codificare un testo.

“Per esempio, abbiamo installato una stazione con due telefoni,” spiega il responsabile del marketing del museo, “che possono essere ascoltati anche da una terza persona. Ma se si codifica la linea, ecco che questo intruso non riesce più a sentire niente”. Un modo semplice, per far capire anche ai bambini come funziona questo tipo di criptaggio.

…ai “misteri” di internet

In poco più di mezz’ora, il visitatore del Museo dei trasporti attraversa l’esposizione, passando dagli aspetti storici a quelli del presente e del futuro. Ed è ovviamente confrontato anche alle tecnologie più moderne: internet, e-mail, e-commerce, tele-banking. Il mondo delle telecomunicazioni è ricco di tecnologie pratiche e interessanti, ma pure molto esposte all’osservazione indiscreta da parte di terzi. E per questo la codifica dei messaggi elettronici acquista un’importanza particolare.

“Una volta, soltanto il portalettere poteva leggere le cartoline postali recapitate agli utenti”, dice Claudio Rossetti, “mentre oggigiorno praticamente chiunque può avere accesso alle e-mail di terzi – e senza lasciare nessuna traccia. Perciò vogliamo rendere attento il pubblico ai rischi legati a certe tecnologie. Ma anche ai sistemi di sicurezza introdotti, per esempio, nel tele-banking”.

Insomma, è uno sguardo divertente e affascinante su un mondo segreto, quello proposto fine alla fine dell’anno nell’esposizione speciale del Museo dei trasporti. Una ragione in più far tappa a Lucerna, una sosta indubbiamente molto proficua per chi vuole tenersi aggiornato sull’evoluzione nel mondo dei trasporti e delle comunicazioni.

Fabio Mariani

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